spaziani 2Sale l’attesa per la giornata conclusiva del Premio Asti d’Appello 2012, del quale si va delineando il programma definitivo. Il Premio, giunto quest’anno alla quarta edizione, ha anche ottenuto due importanti riconoscimenti nazionali: la medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sarà la poetessa Maria Luisa Spaziani, tre volte candidata al Premio Nobel per la letteratura, l’ospite d’onore cui verrà consegnato il riconoscimento di Madrina del Premio d’Appello 2012 durante la cerimonia finale al Teatro Alfieri, domenica 25 Novembre. A lei sarà dedicato l’incontro del pomeriggio di sabato 24 Novembre alle ore 17 presso la sala conferenze di Palazzo Mazzetti (Corso Alfieri, 357) riservato ai membri della Associazione Premio Asti d’Appello: un’occasione unica per ripercorrere le tappe più significative della vita di una delle presenze più importanti della poesia e della cultura italiana. Maria Luisa Spaziani nasce a Torino nel 1922. Mentre la città natale compare pochissimo nella sua poesia, molto presenti sono i paesaggi tra il Piemonte e la Liguria, e le campagne dell’Astigiano, dove vive gli anni dello sfollamento. È lì che impara a conoscere «gli odori, i profumi, le scorze degli alberi, i ritmi della semina», e tutto questo la avvicina al mondo dei contadini: una delle sue poesie più antiche, inserita nella silloge d’esordio, Le acque del Sabato (1954), racconta il paese della madre, Mongardino d’Asti: Alberi nudi dentro un tempo nudo 
sul cielo del paese di mia madre. 
Dove s’ingorga l’acqua nei canali 
tra l’erba rinsecchita 
e la vite s’attorce nella bruma 
con mani disperate. […] A diciannove anni dirige la rivista «Il dado», senza avere mai il coraggio di scrivere su quelle pagine. Tra i collaboratori figurano Vasco Pratolini, Sandro Penna, Vincenzo Ciaffi. Virginia Woolf, poco prima di morire, invia alla giovane Maria Luisa un capitolo del romanzo Le onde, con una dedica autografa: «Alla piccola direttrice». È in quegli anni che conosce anche Leonardo Sinisgalli, presenza importante nella sua formazione letteraria, ed Ezra Pound, incontrato a Rapallo. Fondamentale è  l’incontro con Eugenio Montale. Del loro lungo rapporto ha scritto: «Sodalizio è una bella parola un po’ vecchia che vuol dire un’unione profonda di due creature, sulla base di cose comuni. Questa base di fondo comune tra me e lui è stata sempre la poesia». Poco tempo dopo il primo incontro, Maria Luisa trova lavoro nell’ufficio stampa di una ditta anglo-cinese a Milano. Anche Montale si è trasferito di recente a Milano, dove lavora per il «Corriere della Sera». Iniziano a vedersi ogni giorno, e nasce così un’amicizia quasi amorosa, che non è paragonabile però a una storia d’amore, visto che nel frattempo la poetessa ha conosciuto Elémire Zolla, studioso della tradizione mistica ed esoterica, che sposa nel 1958 ; testimone di nozze è il poeta Alfonso Gatto. La Spaziani viene chiamata ad insegnare all’Università di Messina  lingua e letteratura francese e proprio in quegli anni in ambito accademico cura volumi come Pierre de Ronsard fra gli astri della Plèiade (1972) e II teatro francese del Settecento (1974). Fervida e proficua la sua attività di traduttrice dal francese, Pierre de Ronsard, Jean Racine, Gustave Flaubert, P.J. Toulet, André Gide, Marguerite Yourcenar, Marceline Desbordes Valmore, l’ultima, nel 2009, relativa a una raccolta di poesie di Francis Jammes, Clairières dans les ciel, pubblicata da rue Ballu edizioni, ma pure dall’inglese e dal tedesco. La statura intellettuale della Spaziani supera i confini nazionali: nei viaggi in Francia e negli Stati Uniti ha tra l’altro modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario come Ezra Pound, Thomas Eliot, Jean-Paul Sartre. Di sé ha detto: «Io ho vissuto come volevo. Non ho grandi rimpianti, né rimorsi. Tra le sofferenze più grandi metterei i tradimenti dell’amicizia e dell’amore, e poi alcune difficoltà pratiche che, vivendo da sola, soprattutto in certi periodi, mi creano molto disagio. Quando si è soli, come in fondo sono sempre stata io, bisogna continuare a guidare la propria barca, anche se si è stanchi, anche se c’è la bufera». Il Premio entrerà nel vivo nel pomeriggio di domenica 25 Novembre quando saliranno sul palco del Teatro Alfieri gli scrittori selezionati nella rosa dei finalisti: Laura Bosio, Le notti sembravano di luna (Premio Rapallo), Luca Doninelli, Cattedrali (Premio Bagutta), Luca Di Fulvio, Il Grande Scomunicato (Premio Bagutta), Giovanni Greco, Malacrianza (Premio Viareggio), Francesca Melandri, Più in alto del mare (Premio Campiello), Nadia Scappini, Le ciliegie sotto il tavolo (Premio Cortina), Paola Soriga, Dove finisce Roma (Premio Rapallo), Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto (Premio Strega). Oltre alla organizzazione del  premio omonimo, oramai in dirittura d’arrivo, l’Associazione Premio Letterario Asti d’Appello ha come scopo di sostenere le attività della Biblioteca Astense, come indicato nell’Articolo 3 dello Statuto. Per dare attuazione a questo compito il Direttivo ha recentemente deliberato di destinare una congrua somma all’acquisto di volumi che l’ente nel corso di quest’anno non ha potuto mettere a disposizione dei propri lettori, a causa di problemi di liquidità. Si tratta di novità – narrativa in primis, ma anche saggistica – che in questi giorni sono state acquistate, catalogate e rese disponibili. Altri volumi sono in arrivo: gli elenchi sono consultabili presso il banco dei prestiti. Tutti i volumi sono contrassegnati all’interno da un’etichetta che segnala come  siano stati donati alla Biblioteca dalla Associazione Premio Asti d’Appello. Maggiori dettagli sul sito www.premioastidappello.org