Domenica 24 marzo alla Chiesa di San Martino (piazza San Martino, 11 – Asti) alle 18, ci sarà l’occasione per tutti i fedeli (e non) di vivere un’intensa Domenica delle Palme attraverso l’esperienza culturale (e spirituale insieme) dell’ascolto completo del ciclo delle 7 Cantate Pasquali Membra Jesu Nostri di Dietrich Buxtehude, un testo musicale drammatico e commovente che invita alla meditazione sul Cristo Crocifisso, con uno sguardo che dai piedi si innalza fino al cuore e al capo di Gesù.

L’ingresso al concerto organizzato dalla Parrocchia di San Martino e dal Gruppo Culturale San Martino Asti – Odv sarà libero a offerta e la somma sarà devoluta a favore del restauro dell’Organo ottocentesco della chiesa di San Martino. Le cantate saranno eseguite dal numeroso Ensemble vocale e strumentale del dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “Vivaldi” di Alessandria. Si tratta di una formazione variabile composta da allievi e docenti del Conservatorio, che ha dato vita in questi mesi presso l’Istituto stesso, alla nuova rassegna di musica barocca “Il Cantiere di Orfeo” da cui prende il nome (le informazioni sull’Ensemble e la rassegna sono disponibili al sitowww.conservatoriovivaldi.it). In occasione del Concerto la formazione sarà guidata dal professore di viola da gamba, Juan Manuel Quintana e vedrà impegnata circa una ventina di artisti tra strumentisti e cantanti.

Il professor Quintana presenta così l’opera che sarà eseguita il 24 marzo:

Membra Jesu Nostri Patientis Sanctissima (BuxWV 75) è considerato oggi dagli studiosi come il primo oratorio tedesco ed è la più estesa delle opere vocali di Buxtehude. È articolato in sette cantate dedicate a diverse parti del Corpo di Gesù sofferente sulla croce, cominciando dai piedi poi alle ginocchia, alle mani, al fianco, al petto, al cuore e finalmente al viso. Il testo proviene dal poema medievale “Salve Mundi Salutare” di Arnolfo di Leone (1200-1250), che alla sua volta risale alla “Ritmica Oratio”, attribuita a S. Bernardo di Chiaravalle. La composizione è basata su una struttura in cui ogni cantata, dopo la Sonata di introduzione, alterna un Concerto, su testo biblico in prosa, e delle arie, o trii, su un testo strutturato in strofe, che rappresenta la preghiera del credente in relazione alle diverse membra di Cristo. 

Dietrich Buxtehude (1637-1707), danese per nascita, lavorò fino alla sua morte a Lubecca, città in cui fu organista della chiesa di S. Maria; la sua fama fu eccezionale e con cui la città divenne un centro musicale importantissimo grazie all’istituzione degli “Abendmusiken”, famosi concerti di musiche sacre da lui diretta. Buxtehude fu maestro ineguagliato all’organo, rivelando nelle sue composizioni uno stile potente e spesso grandioso. Lasciò anche numerose sonate per violino e viola da gamba, composizioni per clavicembalo e gran numero di cantate.

GLI INTERPRETI

L’Ensemble “Il Cantiere di Orfeo”, che eseguirà il concerto, è il gruppo barocco che nasce all’interno delle classi dell’Interdipartimento di Musica Antica del Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria, riunendo gli allievi delle classi di Organo, Clavicembalo, Canto rinascimentale e barocco, Flauto dolce, Liuto, Violino barocco e Viola da gamba. Trae il nome dalla stagione di concerti Il Cantiere di Orfeo, una rassegna dedicata al repertorio musicale barocco, sia vocale che strumentale, eseguito in maniera “storicamente informata” e su strumenti originali ed è un gruppo che ha una geometria variabile, a seconda del repertorio e dell’organico necessario. In occasione del Concerto l’ensemble sarà formato dalle seguenti voci soprani: Anna Scolaro, Chiara Pontoriero, Michela Giordano, Giada Ghigilino Amiri; alto: Danilo Pastore; tenori Leonardo Sacconi, Andrea Nanfria; bassi: Yulin Wang, Marco Grattarola. Tra gli strumentisti avremo invece i violini: Michele Ruggieri, Margherita Fratini; violoncello: Giulia Roveta; viole da gamba: Angelo Lombardo, Giulia Roveta e José Luís Amaro, tiorba: Francesco Zoccali. Il professor Juan Manuel Quintana sarà invece all’organo e alla direzione dell’Ensemble.