Parte oggi, lunedì 27 maggio, la personale di Carlo Guercio, ospitata nello spazio multimediale della Galleria 9 Colonne di Bologna. Dopo l’esposizione delle sue opere in occasione delle Aperture Temppooranee ad Asti, organizzate dall’associazione CreATive, l’artista astigiano presenta la mostra personale New Code anche in Emilia Romagna (si chiuderà il 17 giugno). Architetto, appassionato d’arte contemporanea, collezionista, personaggio eclettico e versatile, Carlo Guercio intraprende intorno agli anni 2000 un percorso  che lo porta alla sperimentazione di diverse forme artistiche : installazioni ambientali, opere gestuali e collage. Curioso degli aspetti e delle potenzialità  dell’utilizzo del linguaggio nell’arte, svolge negli ultimi anni un’indagine sulla dimensione sintattica  e sulla  metamorfosi in opera d’arte delle parole, che diventano segni e che comunicano idee. Gioca  con le parole nel tentativo  di escogitare linguaggi del tutto inediti e avendo un particolare interesse per la pragmatica del linguaggio si sofferma sulla relazione che potenzialmente si sviluppa tra il segno e l’interpretante. Da una installazione ambientale nel 2010 nasce l’idea di utilizzare  il codice morse , codice binario in cui le lettere sono codificate  da una particolare sequenza di punti , linee e spazi. Il fine rimane comunque quello  di creare opere di valore estetico, in grado di catalizzare l’attenzione del fruitore sui dati sensoriali: la forma, il colore, la dimensione. Risultato quindi sono grandi tele, con una predisposizione per il colore bianco, rosso e nero, sulle quali vengono applicati elementi lignei che rappresentano un punto ed una linea. Sono le parole che tradotte con il codice morse assumono sembianza di scultura e che pur sempre  rimanendo astratte ed informali, possono essere morbide ed armoniose, in relazione al concetto che intendono trasmettere. L’osservatore si rapporta immediatamente con il colore, poi con il segno ed i giochi di ombre e di luci che nascono sulla tela  ed infine nel momento in cui capisce che c’è un codice di lettura, ricerca il significato delle parole e partecipa ad un gioco enigmistico. Perché la comunicazione funzioni, artista ed osservatore devono condividere la conoscenza dello stesso codice che diventa “medium”e grammatica comune. Il testo dell’opera  è a volte ermetico, a volte ingannevole e contraddittorio. Lo spettatore viene coinvolto, sfidato,  invitato a riflettere ed a darne una propria lettura. Gli orarı di apertura sono dalle  9 alle13 e dalle 14 alle 17.30 (sabato e festıvı chıuso) mostra n. 378 Per informazioni: www.fondazıonedars.it – ınfo@fondazıonedars.ıt – tel. 02 860290