È stato selezionato l’ottavo e ultimo finalista per l’edizione 2025 del Premio d’Appello: è Fabio Stassi, secondo al Premio Campiello con Bebelplatz. La notte dei libribruciati (Sellerio, 2024). 

10 maggio 1933. A Bebelplatz, nel centro di Berlino, allo scoccare della mezzanotte migliaia di libri vengono dati alle fiamme. Joseph Goebbels proclama: «L’uomo tedesco del futuro non sarà più un uomo fatto di libri, ma un uomo di carattere». Su tutta l’Europa si sparge un odore di benzina e di cenere.

24 febbraio 2022. La Russia invade l’Ucraina, e alla fine dell’anno seguente un nuovo conflitto devasterà la striscia di Gaza. Durante un tour negli istituti di cultura italiani da Amburgo a Monaco, Fabio Stassi attraversa le piazze delle Bücherverbrennungen, i roghi di libri, e risale a ritmo incalzante la memoria del fuoco e delle censure, dei primi bombardamenti aerei sui civili, del saccheggio di librerie e biblioteche. Studia mappe e resoconti, si interroga sul ruolo della cultura e sulla cecità della guerra, indaga l’istinto di sopraffazione degli esseri umani. Alla fine compone un piccolo atlante della letteratura «dannosa e indesiderata» e rintraccia cinque scrittori italiani destinati alle fiamme dai nazisti: Pietro Aretino, il cantore della libertà rinascimentale; Giuseppe Antonio Borgese, cittadino del mondo e inguaribile utopista; Emilio Salgari, antimperialista amato in Sudamerica; Ignazio Silone, antifascista radicale, e Maria Volpi, unica donna della lista, disinibita narratrice del piacere e dell’indipendenza femminile.

Quello di Stassi è un appassionato discorso in difesa di tutto ciò che trasgredisce la norma, un viaggio ricco di corrispondenze, colpi di scena e nuove interpretazioni, da Ovidio a Cervantes, da Arendt a Canetti, Sebald, Morante, Bernhard: un invito a disseppellire la biblioteca di Don Chisciotte. Perché la ribellione si impara leggendo, e ogni lettore, per qualsiasi potere, «è sempre una minaccia».

Come scrive Alberto Manguel nell’Introduzione: «Da qualche parte nel mondo una mente sta ideando parole da tracciare con la mano e da decifrare con gli occhi in mezzo al fumo e alle ceneri».

Fabio Stassi (Roma, 1962) ha pubblicato con Sellerio: L’ultimo ballo di Charlot, tradotto in diciannove lingue (2012, Premio Selezione Campiello 2013, Premio Sciascia Racalmare, Premio Caffè Corretto Città di Cave, Premio Alassio Centolibri), Come un respiro interrotto (2014), un contributo nell’antologia Articolo 1. Racconti sul lavoro (2009), Fumisteria (2015, già Premio Vittorini per il miglior esordio), Angelica e le comete (2017), Mastro Geppetto (2021, Premio Dessì 2022, Premio Benedetto Croce 2022, Premio Stresa 2022), il «discorso» sul potere terapeutico dei versi di Dante E d’ogni male mi guarisce un bel verso (2023) e Bebelplatz. La notte dei libri bruciati (2025); e inoltre i romanzi con protagonista il biblioterapeuta Vince Corso, La lettrice scomparsa (2016, Premio Scerbanenco), Ogni coincidenza ha un’anima (2018), Uccido chi voglio (2020), Notturno francese (2023). Ha inoltre curato l’edizione italiana di Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno (2013, 2016) e di Crescere con i libri. Rimedi letterari per mantenere i bambini sani, saggi e felici (2017). A Fabio Stassi è stato conferito dalla sezione tedesca del PEN International il Premio Hermann Kesten 2024 per la difesa della libertà di parola.

Così i selezionatori del Premio Asti d’Appello, i Ghost Readers, motivano la scelta che hanno operato tra i finalisti del Campiello: “Nel cuore di Berlino, in una piazza elegante e silenziosa, si cela una ferita ancora aperta nella storia europea: il rogo dei libri del 10 maggio 1933, perpetrato dal feroce regime nazista. Da questo luogo simbolico prende avvio il nuovo libro di Fabio Stassi, un’opera necessaria che intreccia viaggio, memoria e letteratura in un racconto lucido e stratificato. Stassi non si limita a ricostruire i fatti storici: li attraversa, li interroga, li mette in dialogo con il presente, riflettendo sulla scrittura e sulla persistenza della censura. Invitato a tenere conferenze negli istituti di cultura italiani in Germania, l’autore percorre il paese, toccando le piazze dei roghi e le pieghe più profonde dell’inconscio europeo. Nel suo cammino, riscopre cinque autori italiani condannati all’oblio dai nazisti: Aretino, Silone, Salgàri, Borgese e Volpi. Figure dimenticate, ma ancora capaci di parlare al nostro tempo. La prosa di Stassi è colta ed evocativa, ricca di riferimenti che spaziano da Don Chisciotte a Hannah Arendt, da Elsa Morante a Elias Canetti. La struttura spiraliforme e digressiva, il flusso di pensieri che travolge il lettore, stimolano riflessioni profonde su un presente in cui la censura assume forme nuove, più sottili e insidiose. Bebelplatz è molto più di un racconto storico o di un’indagine: è un’opera indispensabile per chi crede nel valore della memoria, nella libertà culturale e nel potere della lettura come atto sovversivo. Un inno alla parola scritta e alla responsabilità di custodire verità e diritti”.

Le copie del libro saranno presto disponibili per i soci presso la Biblioteca Astense.

Inoltre giovedì 25 settembre alle 18.30 presso il Circolo dei Lettori di Torino si terrà l’incontroIn attesa dell’Appello. Scrittori alla sbarra, in cui Alberto Sinigaglia introdurrà e presenterà quattro dei finalisti del Premio Asti d’Appello: Jacopo De Michelis, Simona Lo Iacono, Paola Jacobbi e Michele Ruol. Un secondo incontro con gli altri quattro finalisti è previsto per il 22 ottobre. L’incontro è pubblico e tutti i soci sono invitati a partecipare. Nell’occasione sarà anche presentata la nuova versione aggiornata del sito del Premio.