Il Comune di Canelli annuncia un ricco programma di eventi per l’estate, volti ad un atteso ritorno all’incontro dal vivo con il pubblico e i turisti e per valorizzare il proprio territorio sito Unesco.

Il ricco programma di teatro e musica dal vivo con grandi spettacoli per tutti i gusti, che verrà dettagliato nei prossimi giorni, avrà il titolo “CANELLI IN plein air” e si svolgerà da luglio a settembre, in vari spazi all’aperto.

Commenta l’Assessore alla Cultura Giovanni Bocchino: «La pandemia ci ha impedito di poter valorizzare il cartellone in programma al Teatro Balbo, allo stesso tempo ci ha stimolato nella ricerca di nuovi spazi e opportunità . Grazie alla tenacia di Teatro degli Acerbi e Amministrazione, con la preziosa partnership con Piemonte dal Vivo, daremo nulla linfa alla proposta teatrale e culturale della nostra Città. »

Come anteprima del programma, venerdì 25 giugno si parte con un evento molto particolare e atteso dal pubblico.

Dopo più di un anno di pausa forzata, torna per la prima volta sul territorio astigiano e qui in anteprima a Canelli, lo spettacolo itinerante del Teatro degli Acerbi “Dormono…sulle colline”, narrazioni e canti tra le lapidi di un cimitero.

Il luogo, assai particolare, sarà in Cimitero di Canelli.

Il Teatro degli Acerbi, che ha alle spalle oltre un ventennio di spettacoli e di attività maturando una grande esperienza e riconoscibilità per creazioni per i territori presenta questo ‘evento’ come «narrazione poetica itinerante» in un cimitero di paese. 

I testi sono una rivisitazione d’autore di alcune delle più celebri pagine dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, sapientemente rilette da Pietro Giovannini, editore e giornalista, acuto osservatore del territorio e dotato di sicuro gusto letterario e artistico. 

Nelle sue mani i testi di Masters vengono ambientati tra Langa e Monferrato e proprio in virtù di questo straniamento i personaggi divengono ancor più archetipi. Per dirla in parole povere: «tutto il mondo è paese». Quindi poco importa se il ladruncolo di paese va a combattere tra i Mille di Garibaldi anziché nella Guerra di Secessione, o se il marito fedifrago si fa «rapire» da briganti di Baldissero anziché dai pirati del lago Michigan. L’umanità tra gloria e miseria, è la stessa, la sua condizione può cambiare a seconda delle circostanze, ma è destinata a fare la stessa fine.

Accanto al testo di Masters-Giovannini, vi sono le canzoni di Fabrizio De André, probabilmente colui a cui il poeta statunitense deve di più in termini di popolarità in Italia, grazie a quel capolavoro che è l’album «Non al denaro non all’amore né al cielo» che viene parimenti rievocato dagli Acerbi. Così risuonano le note di «Un giudice», «Il suonatore Jones» e altre in grado di evocare ben più di un ricordo almeno in certe generazioni. La scelta è anche un omaggio al cantautore che ha legato la sua esistenza a queste terre.

Carlo Francesco Conti per “La stampa” ne ha scritto: «una narrazione come quella degli Acerbi va tutelata, sperimentata e gustata.Camminare fra le tombe, ascoltando storie dure o delicate, ironiche o tristi, recupera un senso di rispetto per quelle vite che hanno preceduto o affiancato la nostra che è andato perso in una consuetudine sempre più formale e secolarizzata. E farlo in un cimitero di paese, in cui la dimensione è più contenuta, meno alienante rispetto a quella della città, significa restare concentrati sulle origini. E alla narrazione dell’archetipo si aggiunge anche la dimensione della comunità, del rapporto umano travolto e dimenticato dalla vita metropolitana.

Niente di macabro o di irriguardoso, dunque, ma l’esatto contrario: significa osservare (e rispettare) la vita per quello che è. E se anche la nostra cultura vorrebbe rimuovere la questione della fine, occorre riconoscere che è una faccenda che riguarda tutti.»

In scena Patrizia Camatel, Dario Cirelli, Fabio Fassio, Elena Romano con le musiche dal vivo di Tiziano Villata.

Commenta Fabio Fassio: «I cimiteri sono “luogo di incontro di una comunità verticale, quella dei viventi, con quella dei vissuti, tutt’uno nella stessa storia”. E’ dunque un’occasione insolita per poter scoprire luoghi suggestivi e panoramici delle nostre colline, ove poter godere di bellezza e quiete, sulle orme dei nostri antenati.»

Gli attori e il musicista appaiono e scompaiono tra le tombe, conducendo a gruppi gli spettatori in un percorso di circa un’ora tra le lapidi di pietra, gli alberi e i cespugli che da soli compongono la più perfetta delle scenografie. Le note e le parole in un cimitero hanno più peso perché si è più disposti all’ascolto, si è più abituati al silenzio; e le note e le parole risuonano più pure invitandoci ad alzare lo sguardo verso il paesaggio, verso i luoghi dove queste persone che ci parlano abitavano e animavano: vite tragiche o monotone, insignificanti, piene di cose da fare ma tutte ugualmente riassunte qui ed ora. 

Nel cimitero di Canelli, per piccoli gruppi di spettatori, le repliche il 25 giugno saranno alle ore 19, 21 e 23 corrispondenti a luci ed emozioni diverse legate al sole, al tramonto, alla notte.

Saranno rispettati i protocolli COVID-19 per lo spettacolo dal vivo.

Lo spettacolo sarà gratuito per i partecipanti, offerto dal Comune di Canelli.

E’ necessaria prenotazione obbligatoria sul sito Appuntamento Web: 

Informazioni su: sul sito e sui social di Visit Canelli e Teatro degli Acerbi.