Il commento al Vangelo di domenica 4 maggio (Gv 21,1- 19) a cura di Carola

Giovanni in questo Vangelo ci racconta di un’uscita a pesca dei discepoli.

La pesca fu infruttuosa. Al rientro li attendeva Gesù sulla riva ma i discepoli non si accorsero della sua presenza.

Viste le loro vicissitudini Gesù li invita a gettare le reti alla destra della barca. Le reti si riempirono, solo in quel momento riconobbero il Maestro.

Le nostre iniziative personali possono essere destinate al fallimento, ma proprio nel momento dello sconforto, Gesù è quella presenza che ci indica la via dicendoci le cose giuste da fare, i cambiamenti da attuare nella nostra vita: come era insolito gettare le reti dalla parte destra, anche a noi può essere richiesto un cambiamento che ci pare privo di senso. Occorre fidarsi!

Con il pesce, frutto della fiducia nel Signore, i discepoli sono invitati ad una nuova comunione con Gesù, sono chiamati a ristabilire con lui il rapporto che c’era fino al momento di quell’ultima cena condivisa prima della sua passione.

Questa è la terza volta che Gesù si manifesta dopo essere risorto e in questa occasione domanda a Pietro per tre volte se lo ama, dandogli modo di recuperare il suo triplice rinnegamento: Gesù lo chiama a condurre il popolo e la prima Chiesa seguendo il modello del servizio verso gli altri.

Veniamo ancora una volta confermati che Gesù non ci abbandona, ci perdona, ci viene a cercare e ci affida una missione precisa: “SEGUIMI”. Non importa la nostra imperfezione, gli sbagli e le debolezze, lui ci ama e riserva per ciascuno una vocazione.