“La grave situazione finanziaria che da alcuni anni attanaglia il Comune di Castell’Alfero ha avuto la sua rappresentazione inconfutabile e il suo epilogo nella seduta di Consiglio del 30 Aprile u.s. in sede di discussione del conto consuntivo 2012. Un disavanzo della gestione di competenza 2012 di 47.487 euro e della gestione finanziaria dei residui attivi (minore entrate ) e passivi ( maggiori uscite ) per 97.125 euro. Un disavanzo mascherato negli anni passati con la iscrizione di crediti poco credibili e difficilmente esigibili la cui doverosa depurazione oggi ha portato il bilancio in passivo. A questo si aggiunga una necessità di cassa per pagamenti arretrati intorno ai 400.000 euro come dichiarato dal vicesindaco tamponata di volta in volta ricorrendo all’anticipazione di cassa vale a dire a prestito dalla banca comunque da restituire con relativi interessi. Un uso dell’anticipazione previsto dalla legge come fatto del tutto eccezionale e straordinario diventato ormai, dal 2007, prassi cronica e consolidata in più circostanze stigmatizzata dalla Corte dei Conti e dal Revisore. Una situazione critica peggiorata anche rispetto al 2011. Non si parla di dissesto finanziario, ma è previsto per legge che tale passività venga spalmata in spesa corrente sui singoli bilanci del prossimo triennio riducendo ulteriormente la disponibilità finanziaria per spese a meno di non incrementare le entrate con un inasprimento di canoni, tasse e tributi naturalmente a carico del cittadino. Questa situazione ha causato il blocco di ogni attività in opere pubbliche, di interventi sul territorio conseguenti anche al fatto che il Comune non può accedere alla accensione di mutui, a contributi regionali ormai quasi elusivamente previsti in co-finanziamento in quanto non in grado di garantire la quota a proprio carico. È dell’anno scorso la revoca da parte della Regione di un contributo di oltre 500.000 euro per la realizzazione di un nuovo asilo nido in quanto il Comune non in grado di garantire la restante quota. Uno stato di fatto difficile  e critico che il Sindaco con la sua maggioranza tende a minimizzare nonostante che le risultanze di bilancio e di cassa siano più che eloquenti. Occorre correttamente riconoscere che i trasferimenti dallo Stato, Regione e Provincia via via siano diminuiti. Ma è evidente che una grossa responsabilità va iscritta alle gestioni precedenti di cui questa Amministrazione sostanzialmente ne è erede e non responsabile semmai complice per la sua caparbietà nel sostenere che il tutto è conseguenza di cause esterne. Un contributo significativo e pesante a questa situazione è costituito dall’onere derivante dalla ristrutturazione del Castello attraverso i finanziamenti regionali di “Olimpiadi 2006” i cui costi iniziali a carico del Comune erano stati quantificati in circa 250.000 euro ( oltre al finanziamento regionale di circa 2 milioni di Euro ) per cui il Comune ha dovuto successivamente accendere un mutuo trentennale di 750.000 euro pari a rate annue di Euro 45.000 circa senza peraltro la ipotizzata e prevista entrata dalla realizzata foresteria da oltre un anno chiusa. Stando così le cose si spera vengano mantenuti i servizi a domanda individuale ( asilo, doposcuola, scuolabus, etc.) senza ulteriore aggravio delle tariffe a carico delle utenze/famiglie anche se la situazione non promette nulla di buono. Un ulteriore segnale negativo a conferma di questa crisi è la messa in vendita, in questi giorni, del capannone – ricovero dei mezzi operativi comunali. Una alienazione non finalizzata ad investimenti, ma per sanare in parte il debito. Non è dato sapere dove questi mezzi troveranno un sistemazione. Questa è un’ulteriore cartina di tornasole del fallimento gestionale non tanto dell’attuale Amministrazione, ma soprattutto di questa precedente”. Luciano Avidano, Capogruppo di Minoranza del consiglio comunale di Castell’Alfero