ANNA BOSIA“In questa campagna elettorale l’osservatorio rappresentato da una piccola provincia come Asti potrebbe apparire marginale rispetto alle questioni di politica nazionale ed invece è facile accorgersi che anche qui si riproducono facilmente i cliché romani, a partire dai modi di gestire il potere piccolo o grande che sia. Così apprendiamo dalla stampa che il sindaco Fabrizio Brignolo è stato nominato membro del Cda della Cassa di Risparmio, carica che a nostro avviso vedremmo meglio ricoperta da  personalità indipendenti dai partiti politici. Non ci sembra infatti opportuno che ad una sola persona, al sindaco, sia affidata la gestione della politica e quella del potere economico- finanziario, in una realtà locale nella quale gli interessi in gioco possono anche entrare in conflitto tra loro. Visto poi il dibattito nazionale di questi giorni sui rapporti tra il Pd e le banche, la scelta di Brignolo di entrare in quel cda  non poteva essere meno confacente. Sembrano tanto dimenticate le posizioni assunte dallo stesso Pd astigiano quando nella analoga situazione si trovò l’allora Sindaco Galvagno, quanto ignorate le posizioni del PD di oggi, che esprime il proprio dissenso senza incertezze. Infine vorremmo sapere a quanto ammonta il compenso per la carica in argomento. Un’osservazione particolare merita  la reazione dell’Udc, che richiama il Sindaco ad un diverso rapporto con la sua maggioranza dicendo, tra l’altro, “a suo tempo noi ci eravamo espressi per nomi  tecnici e non politici” . Quando è stato questo tempo? E come mai di queste proposte dell’Udc non si è mai parlato in maggioranza? In questi casi le nomine chi le propone: il cda o i partiti? Uniti per Asti non può fare a meno di riscontrare uno stile di lavoro che non ci soddisfa. Il modo con cui si è svolto l’ultimo Consiglio Comunale, ad esempio, sembra  mettere in evidenza  un gioco delle parti in modo acritico, piuttosto che un impegno a scegliere il bene per la città. Il voto sui due O.d.G. sulla Tso ne è un esempio. Ed ancora: la lentezza con cui procede il programma elettorale anche per le scelte che non incidono sul bilancio come l’estensione della Ztl da noi riproposta, oppure il sistema delle nomine dell’Asp sul quale ci eravamo già espressi chiedendo al sindaco di abbandonare certi metodi. L’uomo solo al comando non ci piace e sembra rivelare un governo cittadino saldamente in mano a pochi, senza un vero coinvolgimento delle forze che lo  sostengono: il Consiglio Comunale non può essere formato da gregari al servizio di decisioni prese in solitudine. Non era questo ciò che ci auspicavamo quando abbiamo contribuito alla elezione di questa amministrazione.  Noi abbiamo lavorato senza interessi di bottega o manie di protagonismo, cercando di mediare situazioni anche diverse dalla nostra ottica, in nome di un cambiamento e di una nuova mentalità politica che non vediamo concretizzarsi come speravamo. Ci auguriamo che da queste riflessioni emerga un confronto schietto e costruttivo che ci convinca a continuare a sostenere questa Amministrazione, che nel frattempo deve decidersi a cambiare metodi e sistemi di lavoro”. Anna Bosia