“In riferimento al caso Acna di Cengio e Valle Bormida, ci permettiamo di richiedere un sopralluogo del ministro all’Ambiente Andrea Orlando per verificare la non avvenuta bonifica del sito. Questa vicenda è nata nel 1882 e purtroppo non si è conclusa nel 1999, con la chiusura dello stabilimento chimico. Nonostante la nomina di due commissari straordinari, prima il dottor Stefano Leoni e poi il dottor Giuseppe Romano, la messa in sicurezza del sito è iniziata ma mai completata. Ad oggi manca ancora la copertura impermeabile della zona A1, necessaria a creare una barriera definitiva per tutti gli inquinanti prodotti dalla fabbrica e qui sepolti, insieme a vari fusti metallici di contenuto e provenienza sconosciuti. Ci permettiamo di mettere a disposizione del ministro e del suo staff un nostro link con gli ultimi aggiornamenti della vicenda. Chiediamo pertanto un sopralluogo dell’onorevole Orlando in Valle Bormida, perché la nostra più grande paura è che la Syndial, gruppo Eni, svenda il sito e lasci nelle mani di privati una situazione ambientale che deve essere continuamente monitorata, senza porre limiti di tempo. Il nostro invito è anche per far chiarezza sul reale stato della bonifica, che è avvenuta solo parzialmente, nonostante le molte manifestazioni pubbliche sulla presunta fine dei lavori a Cengio. Ad oggi, ribadiamo, non abbiamo riscontro dell’esistenza di un certificato di bonifica avvenuta. Ci permettiamo di invitare il ministro in Valle Bormida, a Cortemilia, paese simbolo della lotta contro l’inquinamento Acna, per incontrare tutti gli abitanti della Valle, artefici della lotta e della rinascita di quest’area, travagliata da ormai 131 anni di veleni e dalle relative malattie e morti”. Marina Garbarino, presidente dell’associazione Valle Bormida Pulita