“Da mesi si vociferava che sarebbe finita così.  200 dipendenti CSI in Cassa Integrazione Ordinaria a zero ore, riguardante i lavoratori dei servizi che i consorziati intendono tagliare. Quali saranno esattamente e come verranno scelti nessuno lo sa. Saranno gli amici degli amici o quelli che sinora hanno portato avanti la “baracca”? Lodevole la proposta del sindacato di fare la CIG a rotazione, io rilancio, dicendo che sarebbero ipotizzabili dei “contratti di solidarietà”, come fatti in Germania nel comparto metalmeccanico Volkswagen, quando, durante la crisi, tutti i lavoratori avevano ridotto di 1 ora al giorno il proprio turno e quindi la paga, permettendo a tutti di sopravvivere, senza perdere il posto di lavoro. Sono contemplati anche nel nostro ordinamento come “contratti difensivi” ex art. 1 legge 863/84, per una durata di 24 mesi, prorogabili di 24, con un’integrazione del guadagno perso pari al 60%.
Lo proporrò venerdì in Prima Commissione, ma temo che non saranno presi in considerazione anche perché, e  spero che nessuno si nasconda dietro un dito, questa è la pillola dolce anticamera del licenziamento.
Giordano venerdì potrà portarci il più bel Statuto del mondo, ma il CSI ha bisogno di un piano industriale chiaro che metta in campo cosa si vuole fare e con quante risorse. E per far questo servono delle teste pensanti e non dei tagliatori di teste.
Forse c’è bisogno di ripeterlo?”

Davide Bono Capogruppo in Consiglio regionale MoVimento 5 Stelle