Non servono le continue raccomandazioni da illustri geologi come Mario Tozzi.

Non ci vuole tanto intelletto per capire che questo tipo di vegetazione va lasciata stare lì, per abbassare la velocità dell’acqua in caso di forti piogge o inondazioni. In assenza di questo freno naturale, la potenza dell’acqua sarà in grado di superare qualsiasi argine posto artificialmente dagli umani.

Far “tabula rasa” con macchinari enormi e distruttivi non dà scampo alla biodiversità.

Siamo proprio fuori da ogni logica scientifica.

AIPO, con la complicità di questa giunta incapace di accogliere le basilari indicazioni scientifiche, rende la città molto più vulnerabile e indifesa nella lotta climatica.

Giuseppe Sammatrice