“In questa nostra Italia da operetta, puntualmente alla fine dell’anno va in scena la liturgia del tiriamo le  somme. Ed ecco che con la forza di un jedi, maggioranza e opposizione tentano, con una prova di esistenza in vita, di giustificare il proprio operato esponendo sui media la propria bravura, accusando puntualmente la controparte di incapacità. Va da sé, che essendo tutti egualmente colpevoli dello sfacelo territoriale, diventa risibile lo “sforzo” da parte del sindaco del ns. capoluogo nel giustificare le performance del Pisu, che partito con oltre 200 progetti si chiude, forse, con meno di 50 opere realizzate delle quali, molte, possono tranquillamente essere definite semplicemente inutili se non demenziali. Ma su tutte, previste con ampio anticipo, svetta “Asti Energia Calore”, ove la desertissima asta che avrebbe collocato la quota comune sul mercato, ha certificato le nostre ragioni, sottraendo alle fasce deboli ingenti somme di denaro per il semplice motivo che chi avrebbe potuto partecipare, responsabilmente, non ha rilevato le caratteristiche legali minime necessarie oltre che la poca trasparenza. Ma non si parla del Maina, a parte la nomina del commissario, ove forse, sarebbe più necessario un magistrato, ne tanto meno dell’interruzione di corso Alessandria per il rifacimento del ponte sul Versa o di tutti i soldi, a mio modesto avviso sprecati, spesi per le compagnie cantanti dei profughi San Remesi. Sono solo un piccolo spaccato della realtà, perché le m***e sono così tante che ormai servirebbe una  Treccani intera per contenerle, ma siccome sono sotto gli occhi di tutti, diventa inutile ripeterle come un mantra; ed allora, una opposizione responsabile, che si è spartita con la maggioranza le cariche in provincia e che ha sottoscritto addirittura un documento di supporto per la permanenza in banca del primo cittadino o che come forte segno di discontinuità invitava il primo cittadino a fare “scelte” (quali non si sa) condite dalla solita messa da requiem di Voglino, ma non è al corrente delle ctu in tribunale per le responsabilità della morte della signora Sonnessa ne tanto meno si occupa della piaga sicurezza ormai fuori da ogni controllo suscita ormai solo ilarità, perché nessuno di tutti questi signori merita più la nostra sacrosanta incazzatura. Tutto ciò, più che di una esistenza in vita, certifica il fallimento totale della classe dirigente, identica a se stessa da troppi anni, sempre impegnata nei rinnovi bancari ma mai presente quando serve alle persone comuni, che tristemente si alterna a destra o a sinistra nella sala consigliare, portando Asti al 75 posto nella graduatoria e praticamente ultima se parliamo di università e sicurezza; del lavoro, di artigiani o di commercianti per non parlare dell’ormai desertificato comparto industriale non una parola. Di questo sono loro gli artefici e questo è quanto hanno prodotto. In qualunque altra società civile, si   chiederebbe scusa e ci si riterrebbe a vita privata o udite udite , andrebbero a lavorare. Altro che il risveglio della Forza del recente film in programmazione ; il risveglio dello sforzo è molto più appropriato e risale al fantastico film di Mel Brooks : Balle Spaziali ! Biagio Riccio, presidente Confartigianato Asti