CANELLI – Dopo essersi tagliati l’indennità di carica, sindaco e assessori saranno pagati solo se presenti. A certificare le ore di lavoro degli amministratori la “badgiatura”, in vigore da oltre un anno su iniziativa della stessa giunta comunale. I tagli per gli “assenteisti”, primo cittadino compreso, non saranno di poco conto. Il codice di autoregolamentazione votato dal “parlamentino” di Palazzo Anfossi parla chiaro: incasserà lo stipendio pieno solo l’assessore che avrà lavorato almeno otto ore la settimana, 32 in un mese. Chi, invece, bollerà tra le cinque e le otto ore  in cinque giorni (sabato e domeniche escluse), verrà pagato all’ottanta per cento. Che scende al 40% per coloro i quali la badgiatrice certificherà fra le 3 e le 5 ore di presenze settimanali. Interessati al provvedimento il Vicesindaco Francesca Balestrieri e gli Assessori Aldo Gai, Paolo Gandolfo, Giovanni Vassallo, Nino Perna, Giancarlo Ferraris e Flavio Scagliola. I compensi vanno da 350 euro per i lavoratori dipendenti ai 800 per gli autonomi e professionisti. Per il sindaco Marco Gabusi, che svolge l’attività a tempo pieno, l’orario di lavoro è decisamente superiore: almeno 40 ore la settimana e la busta sarà completa (circa 1900 euro), che dimagrisce all’80% tra le 25 e le 40 ore e 40% se il primo cittadino sarà presente nella fascia 15-25 ore in cinque giorni. Venti i giorni di feri annuali di cui potranno beneficiare sindaco e assessori. Una rivoluzione, l’hanno definita in Comune. “In un momento in cui i deputati continuano a discutere e si dichiarano tutti d’accordo sulla diminuzione dei costi della politica, ci sono degli amministratori di un Comune che non solo si sono imposti di “bollare” la presenza, ma che hanno anche deciso autonomamente di legare l’indennità, peraltro già inferiore a quella consentita, alle effettive ore di lavoro” spiega il sindaco Gabusi. Un atto che non ha nulla di penalizzante bensì, aggiunge, “gli amministratori sono consapevoli delle proprie responsabilità nei confronti della cittadinanza amministrata e che, dunque, il codice di autoregolamentazione delle presenze persegue gli obiettivi di trasparenza e rispetto del principio di servizio del pubblico amministratore verso la comunità locale”. Una governance che, in nome del cambiamento, poggia su “integrità, valori, competenza, stile gestionale, oltreché organizzazione, impegno, capacità di indirizzo e guida della comunità locale quale azienda al servizio dei cittadini”. Con una puntualizzazione sull’etica che “chi occupa posizioni di responsabilità è tenuto ad essere di esempio per i propri dipendenti e concittadini”. Il codice di autoregolamentazione, specifica Marco Gabusi, “si applica volontariamente agli amministratori locali ” dal 1 maggio prossimo.