L’industria italiana è ancora in piena crisi: anche a novembre perde pezzi con la produzione che diminuisce del 7,6% rispetto allo scorso anno, così segnando il quindicesimo calo consecutivo. La contrazione, infatti, prosegue ininterrotta dal settembre del 2011. E nell’ultimo periodo la discesa è diventata sempre più ripida. Basti pensare che nel giro di un solo mese, novembre, la flessione è dell’1%. Il nuovo crollo inoltre aggrava il bilancio per il 2012, con i primi undici mesi dell’anno in negativo per il 6,6% (5,9% il dato grezzo). Insomma dopo un anno in ripresa, il 2010, e uno in bilico, il 2011, l’industria italiana con tutta probabilità tornerà chiudere in forte calo. Per il Centro Studi Confindustria (Csc) almeno a dicembre si vedrà qualcosa di positivo, con la produzione industriale che finalmente rialzerà la testa, crescendo su base mensile dello 0,4%. Un impulso che però non potrà correggere la rotta dell’intero anno, per il Csc la media del 2012 viaggia intorno al -6,2%. Intanto, stando alle rilevazioni dell’Istituto di statistica, novembre passa in archivio con segni meno per tutti i comparti, compreso l’alimentare, ma a subire le riduzioni più marcate sono state la fabbricazione di gomma e plastiche (-16,9%) e di apparecchiature elettriche (-10,5%). Analizzando le voci, molto male continuano ad andare gli autoveicoli (-14,1%). Nel
confronto internazionale, a novembre l’industria italiana fa peggio di quando ottenuto nella media dell’eurozona, dove la produzione è sì calata ma a un passo più contenuto (-0,3%), con Francia e Germania in positivo. I dati dell’Istat preoccupano le associazioni d’impresa, dalle aziende agricole a quelle che puntano sulla tecnologia.