askoll (7)La Regione Piemonte si impegna a verificare la possibilità di ulteriori ammortizzatori sociali a cessata attività per i lavoratori dell’Askoll, sollevando la questione con il ministero del Lavoro”. È quanto ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, al termine dell’incontro che si è tenuto questa mattina con le organizzazioni sindacali e i dirigenti dell’azienda astigiana. Dal 31 agosto, infatti, lo stabilimento di Castell’Alfero cesserà la produzione. I vertici del gruppo hanno comunicato che nell’ultimo anno sono state accumulate perdite per altri sei milioni di euro. Un accordo sottoscritto ad aprile 2014 con i sindacati aveva fissato in 500 mila euro il margine massimo di perdite per poter proseguire con la produzione di motori elettrici del settore elettrodomestico. Attualmente nello stabilimento lavorano 107 addetti che beneficiano dei contratti di solidarietà. La preoccupazione dei sindacati è che all’interno del Jobs act possa essere cancellata la cassa integrazione straordinaria per cessata attività. Per avere un quadro completo della situazione si dovrà aspettare di conoscere nel dettaglio i decreti attuativi. Se la Cigs venisse negata, per i lavoratori scatterebbe la mobilità dal 1° settembre. “Sarà nostra premura – ha spiegato l’assessore Pentenero – verificare con il Ministero la possibilità di attivare la cassa integrazione per i lavoratori, chiedendo anche un incontro al Mise. Inoltre, la Regione si impegna a mettere a disposizione ogni strumento che permetta la reindustrializzazione dello stabilimento a partire dal 31 agosto, quando l’azienda avrà definitivamente cessato l’attività”. La Askoll, infatti, ha intenzione di delocalizzare la produzione in Slovacchia, lasciando vuoti i locali di Castell’Alfero, a disposizione di eventuali acquirenti che possano farsi carico di una parte dei dipendenti.