mup“La decisione della Giunta Chiamparino di eliminare il criterio della “media ponderata”  per l’assegnazione delle borse di studio universitarie è uno smacco alla meritocrazia. 
Oltre ai già presenti criteri economici e a quello dei crediti, la Giunta Cota aveva introdotto una media minima per ogni corso di studio, ponderata sui dati forniti dalle Facoltà – dichiara Marco Bona, Coordinatore degli Universitari Padani in Piemonte -. Questa decisione non è stata frutto di un capriccio del passato Assessore Riccardo Molinari, bensì è stata consigliata ed elaborata con le stesse Facoltà piemontesi”. “D’altronde, in tempi in cui i finanziamenti da Roma sono sempre minori e quindi non si possono soddisfare le richieste di tutti gli studenti, l’introduzione di un criterio meritocratico era l’unico possibile.
I Giovani Padani e la Lega Nord si sono sempre battuti per una scuola ed un’università che premiassero l’eccellenza – conclude Bona – mentre qualcun altro, per meri fini elettorali, preferisce assegnare le borse di studio a chiunque ne faccia richiesta (meritevole o meno), attribuendo così borse di studio anche a chi ottiene il minimo dei criteri ma avendo passato gli esami con 18/30. Inoltre a differenza di quanto dice il neo Assessore Regionale al diritto allo studio, la Giunta Cota aveva mantenuto invariato a 10 milioni di euro lo stanziamento per le borse di studio rispetto l’anno scorso, nonostante il Governo abbia abbassato i trasferimenti da 7 a 6 milioni di euro”. “In un momento come questo, di crisi nazionale, è importante che l’università investa sulla meritocrazia, perché i milioni di giovani che oggi hanno un impiego sono stati valutati dalle aziende in base a caratteristiche personali con approcci meritocratici- aggiunge Chiara Bosticco, coordinatrice federale degli Universitari Padani -. Oggi in Italia ci troviamo davanti alla situazione imbarazzante per cui le eccellenze sono costrette a trovare lavoro all’estero e la disoccupazione giovanile continua ad aumentare, e non ci sono più margini di errore. Questo la giunta Cota l’aveva capito, mentre quella Chiamparino preferisce tornare ai vecchi sistemi per fini elettorali”.