Anche quest’anno le Camere di commercio del Piemonte (presenti al Salone all’interno del Padiglione 2 nello stand M153) e la Regione Piemonte hanno deciso di sostenere la partecipazione dei piccoli editori piemontesi al Salone Internazionale del Libro di Torino, che avrà luogo dal 16 al 20 maggio presso il Lingotto Fiere di Torino. Le Camere di commercio del Piemonte, infatti, hanno messo a disposizione la somma di 1.000 € o.f.i. per ciascun editore piemontese fino a un massimo di 40.000 € o.f.i. La Regione Piemonte ha reso disponibile un’ulteriore somma, fino a un massimo di 10.000 € o.f.i., portando così il totale del contributo a 50mila euro. “Le Camere di commercio sono da sempre attente alle politiche di sostegno all’imprenditoria piemontese e, soprattutto in una fase economica così delicata, hanno deciso di rinnovare il proprio aiuto al settore più fragile dell’industria editoriale, quello dei piccoli editori – dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il sistema camerale piemontese, attraverso la sua presenza al Salone internazionale del Libro intende dare un segnale forte di promozione di un segmento importante delle industrie culturali, quali sono i libri e la stampa che, come richiamato da importanti comunicazioni della Commissione Europea e come evidenziato dalla Strategia Europa 2020, fanno parte integrante della cultura, contribuendo allo sviluppo di un territorio nel creare ricchezza, benessere e qualità della vita, attraverso un circuito virtuoso”. “Per il secondo anno consecutivo Regione Piemonte, grazie alla preziosa e decisiva collaborazione di Unioncamere Piemonte e del Sistema camerale piemontese, rinnova il sostegno ai piccoli editori piemontesi per il Salone Internazionale del Libro 2013. Si tratta di una scelta importante e utile in questa fase storica perché conferma un intervento volto a tutelare e sviluppare l’attività produttiva e le ricadute occupazionali legate al settore dell’editoria. Il Piemonte, terra di editori e scrittori, ribadisce il suo impegno per valorizzare l’editoria e la lettura. La filiera del libro – partecipata inoltre da Circolo dei lettori, circuito delle biblioteche, librerie, piccoli e medi editori e festival – rappresenta nella nostra regione un sistema in grado di generare crescita culturale e ricadute economiche” commenta l’Assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della Regione Piemonte Michele Coppola. L’EDITORIA IN PIEMONTE Delineare le dimensioni del settore editoriale non è un’impresa semplice. Da un lato, le imprese di dimensione medio-piccola vanno sempre di più verso il decentramento di alcune fasi produttive, mantenendo al loro interno soprattutto le fasi relative alla politica editoriale, al rapporto con gli autori e alla divisione marketing, ed esternalizzando alcune funzioni redazionali, con la nascita di veri e propri service aziendali. Dall’altro lato, le imprese di grandi dimensioni si orientano sempre di più verso una maggiore integrazione verticale delle proprie attività, sia a monte (processi di stampa) che a valle (librerie di proprietà o in franchising). I grandi gruppi italiani negli ultimi anni hanno concentrato numerose sigle editoriali specializzate in determinate aree tematiche e hanno sviluppato un elevato livello di diversificazione extrasettoriale, soprattutto verso aree limitrofe come quelle dei quotidiani, dei periodici e della pubblicità. LE IMPRESE DELL’EDITORIA Sulla base del Registro Imprese delle Camere di commercio, in Italia a fine 2012 risultano operanti 14.231 imprese di editoria. La distribuzione territoriale mostra come il Piemonte, con le sue 838 imprese, sia la quinta regione per presenza di editori, in coda a Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Campania. In Piemonte, si rileva una forte concentrazione in provincia di Torino, contrapposta ad una localizzazione abbastanza diradata sugli altri territori. Il settore piemontese “Libri e stampa” occupa nel 2011 circa 22mila unità, pari al 41,1% dell’occupazione complessiva dell’insieme delle industrie culturali piemontesi. Analogamente a quanto osservato per le localizzazioni, è Torino la provincia che concorre in maggior misura a creare occupazione in questo comparto, impiegando più di 12mila occupati (il 56,2% del totale), mentre il contributo proveniente dalle altre realtà provinciali risulta nettamente inferiore. In Piemonte, nel 2011, il valore aggiunto prodotto dal comparto “Libri e stampa” ammonta a 1,3 miliardi di euro, pari al 42,9% dell’output creato dall’aggregato totale delle industrie culturali piemontesi. A livello territoriale, si osserva ancora una volta come sia Torino la provincia a contribuire in maggior misura alla creazione della ricchezza del settore (con 758,4 milioni di euro, il 56,4% del totale), seguita a distanza da Cuneo e Novara, con un’incidenza rispettivamente pari al 14,1% e all’11,5%. Per quanto riguarda la forma giuridica, il 39% delle imprese piemontesi nel campo dell’editoria è strutturato come società di capitale, sintomo di un settore robusto sotto il profilo dell’organizzazione aziendale. Va tuttavia segnalato come una quota altrettanto rilevante, pari al 29%, sia costituita da imprese individuali; a seguire, il 19% sono società di persone e il 13% ricade sotto la categoria “altre forme”.