Negli ultimi mesi del 2014 si sono intravisti segnali di ripresa per le attività del commercio e della ristorazione: nel IV trimestre 2014, infatti, il fatturato (a valori correnti, iva esclusa) delle imprese piemontesi del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione ha registrato una variazione del +0,7% rispetto allo stesso trimestre del 2013. Va sottolineato come il moderato incremento non venga attenuato dalla componente inflativa, in quanto, nel periodo ottobre-dicembre 2014, l’indice generale dei prezzi al consumo piemontese ha registrato un aumento nullo (+0,1%) in confronto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Bilanciando i risultati negativi del I trimestre (-1,0%) e del III (-0,5%) con la crescita manifestata nel II (+1,1%) e nel IV trimestre, i comparti del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione hanno chiuso il 2014 con una variazione complessiva media annua del fatturato pari a +0,1%. Questi i principali risultati che emergono dall’indagine congiunturale sui settori del commercio in sede fissa e della ristorazione relativa al IV trimestre 2014, realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di gennaio e febbraio 2015 con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2014 e ha coinvolto 991 imprese piemontesi dei settori del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione, per un volume d’affari complessivo pari a 3,5 miliardi di euro. “I dati dell’ultimo trimestre del 2014 ci mostrano timidi segnali di ripresa del commercio al dettaglio e della ristorazione, che per la prima volta dopo molti trimestri riguardano finalmente anche gli esercizi di vicinato e non solo le grandi strutture di vendita – dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. È incoraggiante in particolare la performance della ristorazione, che rende giustizia alla qualità delle nostre eccellenze enogastronomiche, che sempre di più dobbiamo essere in grado di valorizzare, anche in vista dell’Expo e dei flussi turistici che ne conseguiranno. Siamo solo all’inizio di un cammino che istituzioni, imprese e cittadini devono percorrere insieme, per far ripartire la domanda interna e ridare slancio ai consumi e alla nostra economia. Le Camere di commercio sono come sempre al fianco degli imprenditori, mettendo a disposizione know-how e servizi finalizzati a sostenerne l’attività imprenditoriale”. La disaggregazione per tipologia distributiva evidenzia un andamento debolmente positivo sia per gli esercizi di vicinato, che hanno manifestato una sostanziale stabilità del volume d’affari generato (+0,1%), che delle medie e grandi strutture di vendita, che hanno concretizzato un aumento dello 0,4%. La performance migliore è stata registrata dalle attività della ristorazione, che hanno realizzato un incremento del fatturato pari a +2,8%. Scendendo nel dettaglio delle categorie merceologiche degli esercizi di vicinato, si rileva come il segno meno abbia accompagnato sia il settore alimentare, che ha accusato un calo del fatturato dello 0,4%, sia il comparto dell’abbigliamento, che ha registrato una flessione dello 0,3% del rispettivo volume d’affari. Migliore, invece, l’andamento del comparto cultura e tempo libero (+2,5%), dei prodotti della casa e Ict (+0,7%) e degli altri prodotti (+0,5%). Il moderato incremento del volume d’affari non ha coinvolto tutte le realtà provinciali. Nel Piemonte settentrionale si è registrata, infatti, una flessione del fatturato che ha interessato in particolare le province del Verbano Cusio Ossola (-1,8%), di Biella (-1,0%) e Novara (-0,6%). Vercelli ha evidenziato, invece, una sostanziale stabilità (+0,0%). Il fatturato generato dai settori del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione del capoluogo regionale è cresciuto dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2013. La performance migliore è stata rilevata nelle province del Piemonte meridionale: Cuneo, con una crescita del fatturato del 2,2%, ha evidenziato il risultato più incoraggiante, seguito dagli incrementi registrati ad Alessandra (+1,6%) e Asti (+1,5%). L’andamento positivo rilevato per il fatturato si contrappone al giudizio negativo espresso dagli imprenditori in merito a tutti gli altri indicatori congiunturali. Nel IV trimestre 2014, infatti, gli ordini ai fornitori sono risultati in contrazione per il 47% delle imprese, mentre solo il 13% ne ha dichiarato un aumento, per un saldo d’opinione negativo per 35 punti (in miglioramento rispetto al III trimestre 2014, quando era pari a -47 punti). Le criticità congiunturali continuano ad avere importanti conseguenze anche sul fronte occupazionale: oltre un’impresa su quattro ha segnalato, infatti, per il IV trimestre 2014, un calo tendenziale dell’occupazione, mentre solo 4 imprenditori su 100 ne hanno evidenziato un aumento. Il 72% delle imprese non ha rilevato significativi cambiamenti rispetto al IV trimestre del 2013. La previsioni per il I trimestre 2015 non sembrano ancora aver cambiato orientamento. Il pessimismo, come negli scorsi trimestri, caratterizza, infatti tutti i principali indicatori. Per il periodo gennaio-marzo 2015 il 45% degli intervistati prevede una flessione del fatturato, mentre il 14% ne prospetta un aumento. I pessimisti superano gli ottimisti anche in riferimento agli ordini ai fornitori e all’occupazione