I fiori sono effimeri per natura, fioriscono in Primavera e altrettanto velocemente sfioriscono. Ma c’è chi riesce a renderli durevoli, creando piccole opere di gioielleria che trasmettono a un tempo la bellezza e il rispetto per la natura. L’artista in questione è la diciannovenne Martina Palmina. Si è diplomata a giugno 2020 al Liceo artistico, indirizzo arti figurative, pittura e scultura, e ha deciso di dedicarsi da subito al suo progetto, “Le Flor”. I tanti curiosi e appassionati che capitano sulla sua pagina Instagram si trovano in una foresta di fiori delicati e dura resina, due mondi uniti da sottili filamenti dorati. 

“Ho iniziato a sperimentare durante la scorsa primavera, con il primo lockdown. In quel periodo ho perso mia nonna, alla quale mi legava una profonda passione per la natura e la botanica”, spiega Martina. “Instagram mi ha permesso di confrontarmi con una ragazza americana che crea lo stesso tipo di gioielli. Lei mi ha dato preziosi consigli e soprattutto una spinta emotiva per iniziare la mia attività. Così, quello che era un passatempo, grazie al passaparola e ai social è diventata una partita iva”. Ora Le Flor riceve ordini da Asti, Torino, Milano, Firenze. Una buona fetta anche dalla Spagna.

Martina vive a Valgera, circondata dalle sue piante e dalle sue 42 orchidee. Il suo laboratorio, per ora, è il garage di casa. Crea orecchini di tutti i tipi, collane, braccialetti, segnalibri, sottobicchieri, portacandele, persino orologi da muro e da polso. I fiori che usa provengono dalla campagna astigiana o dalle sue frequenti passeggiate nei boschi e in montagna. “Solitamente usavo fiori in fase di sfioritura, poi alcuni vicini hanno iniziato a chiamarmi prima di tagliare il prato per raccogliere ciò che volevo”, racconta. “I miei gioielli in un certo senso sono stagionali, come i prodotti della terra. In questi mesi sto usando violette, margherite, ortensie, pervinche, fiori primaverili e dai colori vivaci”.

Per produrre i suoi gioielli, Martina lascia i fiori per due settimane sotto una pressa, in modo che si disidratino completamente. Se non perdono tutti i loro liquidi, infatti, rischiano di ingiallire la resina. Questo materiale trasparente viene poi versato sui petali o nello stampo del gioiello e lasciato in posa per tre giorni. “La resina è un materiale molto usato nell’arte contemporanea, anche per la scultura e l’architettura”, spiega. “I fiori disidratati si conservano anche per lunghi periodi, quindi posso creare gioielli personalizzati in qualunque momento. Per esempio, per San Valentino e per la Festa della Donna, con altri giovani artisti astigiani abbiamo creato porta candele, segnalibri e bracciali a tema. L’emozione più bella è proprio quando un cliente mi scrive per avere un gioiello personalizzato, magari con un nome o un fiore in particolare, mi racconta la sua storia e insieme pensiamo a cosa produrre”.

Le Flor è presente anche su altri siti di e-commerce, come Depop ed Etsy, specifico per l’artigianato. Il prossimo progetto di Martina è proprio aprire un sito tutto suo. “Per il futuro ho tantissimi progetti. Vorrei iscrivermi all’università, ma per ora ho deciso di dedicarmi completamente a Le Flor. Parallelamente sto coltivando un’altra passione, quella per i tatuaggi, sempre a tema naturale. Infine, nel mio futuro vedo un periodo più o meno lungo di residenza in Spagna, da dove provengono tantissimi degli ordini che ricevo”.

Per contattare Martina e acquistare i suoi gioielli è sufficiente visitare le sue pagine Instagram @LeFlor e @palma.ink.

Elena Fassio