Il deputato Massimo Fiorio ha incontrato nei giorni scorsi il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi, a cui ha espresso la forte preoccupazione per i tempi di approvazione del decreto Delrio: il disegno di legge, oltre ad affrontare la revisione delle province, contiene alcune norme riguardanti i Comuni coinvolti dalle elezioni amministrative del 25 maggio.

“Tra queste – indica il parlamentare – c’è quella relativa al numero dei consiglieri e degli assessori, oltre alla questione del terzo mandato per i sindaci al di sotto dei tremila abitanti. Con il ministro Boschi, a cui ho fatto presente che le mie preoccupazioni sono anche quelle di molti primi cittadini dell’Astigiano, abbiamo cercato di definire una soluzione per un esito veloce della questione”.

Fiorio, che ha già firmato un’interrogazione con il collega Enrico Borghi  sull’eventualità di stralciare dal decreto Delrio le parti relative ai Comuni per inserirle in un altro provvedimento, ha preannunciato al ministro la disponibilità a presentare emendamenti sulle norme sui Comuni contenute nel cosiddetto decreto “Salva Roma”, all’esame della Camera dalla prossima settimana.

MASSIMO FIORIO - gazzetta d'asti“Il ministro – spiega il deputato Pd – ha concordato sull’urgenza di pervenire a una soluzione e si è impegnata a dare una risposta entro martedì. L’approvazione della riforma delle province mi sembra al centro di battaglie politiche ancora lontane dal trovare soluzione: nel frattempo, però, si deve dare la possibilità ai cittadini dei molti comuni che andranno al voto il 25 maggio di poter organizzare le liste dei candidati”.

Le norme in questione prevedono l’ampliamento dei Consigli Comunali (12 consiglieri e 4 assessori in Giunta per i Comuni tra i 3.000 e i 10.000 abitanti; 10 consiglieri e 2 assessori sotto ai 3.000 abitanti) e lo snellimento delle procedure per la nascita delle Unioni di Comuni.

“Si tratta di una necessaria restituzione di rappresentanza al territorio – dichiara Fiorio – per eliminare le scellerate norme delle Finanziarie 2011 e 2012 che avevano fortemente indebolito il potere istituzionale locale, limitandone di fatto l’azione democratica”.