COLDIRETTIIn controtendenza rispetto all’andamento record della disoccupazione giovanile aumentano del 4 per cento le imprese individuali condotte da under 30 nei diversi settori economici in Italia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Infocamere-Movimprese relativi al terzo trimestre 2012 rispetto a quello precedente, in occasione della divulgazione dei dati Istat sulla salita del tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a novembre al 37,1%. “Di fronte alle crescenti difficoltà economiche ed occupazionali è un segnale incoraggiante – sottolinea la Coldiretti – l’aumento dei giovani che decidono di scommettere in proprio sul futuro con l’apertura di attività imprenditoriali”. Sono oltre 220mila le imprese italiane condotte da giovani con età inferiore ai 30 anni nelle diverse attività produttive, puntando spesso sull’innovazione e sulla creatività nonostante debbano affrontare le difficoltà nella realizzazione degli investimento per i maggiori ostacoli nell’accesso al credito. “La tendenza all’aumento delle presenza di giovani alla guida delle imprese riguarda anche – rileva la Coldiretti – il settore agricolo con una crescita del 2 per cento del numero di aziende under 30 nel terzo trimestre 2012 rispetto al trimestre precedente”. “L’aumento record della disoccupazione giovanile è uno spreco che l’Italia non può permettersi come dimostra il fatto che quando in azienda e presente un giovane la crisi si fa sentire molto meno e si realizzano risultati migliori in termini di reddito ed occupati”, ha affermato il delegato nazionale giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel sottolineare che “un segnale di attenzione alle nuove generazioni deve avvenire anche attraverso il rinnovamento della classe dirigente italiana che secondo uno studio dei giovani Coldiretti ha una età media di 59 anni, con punte di 67 anni per i banchieri, di 63 per i professori universitari e di 61 per i dirigenti delle partecipate statali”.