Sono circa 29.490 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per dicembre 2021, valore che sale 110.890 se si considera l’intero trimestre dicembre 2021 – febbraio 2022, 61.650 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e 35.160 in più rispetto all’intervallo dicembre 2019 – febbraio 2020. Sotto il profilo congiunturale, tuttavia, le assunzioni programmate dalle imprese per il mese in corso sono inferiori di 7.290 unità rispetto a novembre 2021 (-19,8%), anche a causa del clima di incertezza derivante dagli sviluppi a livello internazionale della pandemia e delle tensioni sui prezzi dell’energia e delle materie prime.

Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che confermano anche per il Piemonte una tenuta della domanda di lavoro in questo ultimo scorcio del 2021.

Il 75,3% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 17,3% lavoratori somministrati, il 2,4% collaboratori e il 5% altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 63% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 28% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 6%. Pesano, infine, il 3% gli altri contratti. 

Delle 29.490 entrate previste in Piemonte nel mese di dicembre 2021 il 14% è costituito da laureati, il 33% da diplomati, mentre le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 22% e il 30%.

Considerando complessivamente i dati del trimestre dicembre 2021- febbraio 2022 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 60% delle entrate (31.390 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e 13.420 in più rispetto a dicembre 2019 – febbraio 2020). L’industria programma 44.780 entrate, generando circa il 40% della domanda totale del trimestre e segnando un incremento di 30.260 entrate rispetto al periodo dicembre 2020 – febbraio 2021 e 21.740 rispetto allo stesso periodo di due anni prima. Nel dettaglio 37.260 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 7.520 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto del commercio con 11.480 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 10,4% delle 110.890 entrate complessive; dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio con 13.590 assunzioni (12,3% del totale) e dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (10.980 entrate).

Il 28% delle entrate previste a dicembre 2021 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 19% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 31% delle entrate e solo il 12% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 10% delle assunzioni del mese.

Per una quota pari al 32% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 39% per Impiegati, professioni commerciali e nei servizi.

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (39,7%), seguita dall’area commerciale e vendita (21,5%) e da quella tecnica e di progettazione (15,0%), che – come nei mesi precedenti – riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (poco meno di un’impresa su due). L’area della logistica pesa il 14,3%, mentre l’area amministrativa e finanziaria e l’area direzionale generano entrambe una quota inferiore al 5% delle assunzioni previste.

A dicembre la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 37% delle entrate previste, dato in calo di circa 2 punti rispetto al mese precedente ma in aumento rispetto a dicembre 2019 di circa 5 punti. La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (22%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (12%).

Le professioni più difficili da reperire in regione a dicembre 2021 sono farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (82 aziende su 100); Specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (66 aziende su 100); Personale generico nelle costruzioni e Dirigenti e direttori (entrambi con 63 aziende su 100 che dichiarano di aver difficoltà a trovare tali professionalità).