roberto chiabiale coldiretti asti gazzetta d'astiFra tanti problemi e preoccupazioni, una notizia molto positiva per il settore agricolo arriva dal Consorzio per la Difesa delle Colture Agricole dalle Calamità Atmosferiche della provincia di Asti. Presieduto da Roberto Cabiale (è anche presidente provinciale Coldiretti) il “Condifesa”, negli ultimi tre anni, ha fatto risparmiare molti soldi ai produttori agricoli.

L’attività dello storico Consorzio di Viale alla Vittoria, fondato nel 1971 (il primo a nascere in Italia) dopo la conquista del “Fondo di solidarità nazionale” contro le avversità avviata proprio dagli astigiani, si basa sull’aggregare la richiesta di assicurare le colture da parte dei produttori per contrattare i costi dei premi assicurativi con le compagnie e ricevere il contributo europeo introdotto dopo la soppressione del Fondo. Per svolgere questo compito il Consorzio viene finanziato con una quota associativa di 40 euro e una percentuale sul valore della produzione assicurata da ogni singolo produttore. E in questi ultimi tre anni, quando in Italia è praticamente aumentato tutto, il Consorzio ha progressivamente ridotto  questa percentuale e dunque l’esborso da parte dei produttori. Si è passati dallo 0,59% del 2010 allo 0,50% del 2011 allo 0,35% del 2012. Quest’anno poi si è avuta una ulteriore riduzione dei costi che varia dallo 0,30% per l’assicurazione delle uve, addirittura allo 0,25% per le altre colture come i cereali, la frutta, le orticole.

Un risultato sorprendente che ha permesso ai produttori di attutire l’obbligo di assicurare le loro colture per almeno due calamità, introdotto quest’anno dallo Stato per poter ricevere il contributo. Ma come è stato possibile un simile risparmio: “Abbiamo – spiega il presidente Cabiale – prima ridotto i costi, sia del personale che del consiglio di amministrazione, poi operato sui costi di gestione, dai telefoni alle fotocopie, quindi una volta portato il bilancio in attivo, ci siamo concentrati sui tassi di interesse e sul recupero dei crediti”.

Detto in percentuale, ridurre i costi passando dallo 0,59% allo 0,25%, forse non rende bene l’idea di cosa possa significare per una pur piccola provincia come quella di Asti che però ha un’alta densità di caratterizzazione nel settore agricolo. Stiamo parlando di oltre 700 mila quintali di prodotto assicurato nell’anno 2013 (erano 670 mila nel 2012) per un valore di oltre 40 milioni di euro (erano meno di 35 milioni l’anno passato). Non sono certo bruscolini.

“In questo periodo di crisi, quando tutto aumenta – rileva Cabiale – possiamo essere orgogliosi di aver ridotto notevolmente i costi per assicurare le produzioni agricole. Per il sottoscritto, e per molti del Consiglio direttivo del Consorzio che tre anni fa ha subito un netto ricambio generazionale, questi risultati portano anche un rinnovato entusiasmo e sono il miglior premio alle fatiche e al duro lavoro svolto in questi anni. Non dimentichiamo che il Consorzio rischiava la chiusura ed ora il risanamento è praticamente completato”.

Anche la superficie assicurata è cresciuta, si è passati da 5.830,59 ettari del 2011 a 6.811,88 del 2012 a 7.464,78 ettari di superficie assicurata quest’anno. La calamità atmosferica più temuta in provincia di Asti è ovviamente la grandine, seguono la brina, la siccità e gli eccessi di pioggia. La coltura più assicurata è naturalmente l’uva, con 4 mila e 753 ettari, ma sono i cereali ad aver quasi triplicato la superficie negli ultimi tre anni, con una copertura assicurativa totale di 2.477,94 ettari.

“Nonostante tutta questa notevole mole di lavoro – conclude Cabiale – con una struttura molto snella e solo due, ma molto efficienti, impiegate (Rosangela Boggio e Antonella Saracco, ndr), quest’anno siamo riusciti ad evadere 2.155 polizze”.

I produttori hanno stipulato le polizze in primavera senza pagare nulla, mentre il Consorzio a settembre le ha regolarmente pagate alle compagnie assicurative. In più, ad esempio, solo in questi giorni i produttori di uva verseranno l’importo al Consorzio, però dopo aver ricevuto il contributo da parte dell’Agea che varia dal 65 all’80% del premio. Un ottimo servizio dunque da parte del Consorzio per la Difesa delle Colture Agricole dalle Calamità Atmosferiche della provincia di Asti a favore del settore agricolo.