UNIONCAMERENel terzo trimestre 2014 il sistema imprenditoriale piemontese si caratterizza per una sostanziale stazionarietà: nel periodo luglio-settembre2014, infatti, sono nate 4.915aziende in Piemonte (dato inferiore rispetto a quello registrato nello stesso trimestre del 2013), a fronte di 4.441cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio). Il saldo è positivo per 474 unità (nel III trimestre 2013 il saldo era negativo), dato che porta a 448.972 lo stock di imprese complessivamente registrateafine settembre 2014 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,11%, lievemente superiore rispetto a quello rilevato nello stesso periodo del 2013, ma inferiore alla media nazionale (+0,27%).   “In base ai dati raccolti nel Registro imprese delle Camere di commercio, il numero delle imprese piemontesi nel III trimestre 2014 è stabile: diminuisce il numero delle aziende cessate e timidamente ne nascono di nuove. Continuano a resistere le imprese più strutturate, che puntano su innovazione e internazionalizzazione, capaci di fare rete. Oggi più che mai, le imprese hanno bisogno del nostro aiuto, di servizi di accompagnamento all’imprenditorialità, di incentivi fiscali per le start up e l’imprenditoria femminile e giovanile, di un accesso al credito semplificato, di politiche volte all’attrazione di investimenti e alla promozione dei nostri prodotti di eccellenza. Politiche, queste, che le Camere di commercio attuano da sempre, per creare un terreno fertile all’insediamento di imprese nel nostro territorio e per aiutare quelle già insediate a irrobustirsi e a crescere” ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte.   A livello provinciale, Alessandria e Novara concretizzano una lieve espansione, registrando crescite del +0,34% e del +0,30%; Cuneo rileva un tasso del +0,18% e Asti uno del +0,11%. Risultano, invece, inferiori al dato medio regionale i tassi di crescita delle altre province: si va dal +0,05% di Vercelli al -0,04% del Verbano Cusio Ossola, passando per il +0,04% di Torino. La provincia di Biella si contraddistingue per la performance peggiore, registrando un tasso del -0,16%. Dall’analisi per classe di natura giuridica, si osserva come le altre forme (+0,64%) e le società di capitale (+0,62%) continuino a manifestare il maggior dinamismo, mentre la base imprenditoriale delle imprese individuali risulta stabile (+0,03%). Lievemente negativa, invece, la dinamica delle società di persone, che rilevano un tasso tendenziale del -0,10%.

Valutando i tassi di variazione percentuale trimestrale dello stock di imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come il turismo abbia manifestato la performance migliore (+0,92%), seguito dal comparto degli altri servizi (+0,32%). Risultano, invece, sostanzialmente stabili gli stock del commercio (+0,16%) e dell’industria in senso stretto (+0,04%), mentre l’agricoltura e le costruzioni hanno registrato un tasso di crescita negativo (-0,15% ciascuno).