La prima seduta del nuovo consiglio comunale di Asti, tenutasi martedì scorso al palazzo civico di piazza San Secondo, ha sollevato incertezze e malumori che s’insinuano trasversalmente tra i banchi di maggioranza e opposizione.
Poche le decisioni prese, tra queste l’elezione di Maria Ferlisi a presidente del Consiglio, e immancabili sono giunte le critiche per l’elevato grado di “divagazione” che non ha consentito di mettere in discussione il “vero” argomento del giorno, ossia la proposta di revisione dell’articolo 12 dello statuto comunale per l’allargamento del numero di assessori da otto a nove.
Il capogruppo del MoVimento 5 Stelle Gabriele Zangirolami parla di “inutile ostruzionismo su questioni non di competenza del consiglio comunale”, giungendo provocatoriamente ad affermare che sarebbero da “vietare per legge le divagazioni e limitare i consiglieri ad affrontare i problemi veri”.
Anche tra il pubblico è serpeggiato un moderato pessimismo, evidenziato dai duri commenti di Rita Morra (vedova Andina), maestra in pensione e candidata a consigliere nelle ultime elezioni amministrative nelle fila dell’Italia dei Valori di Alberto Pasta.
“Che delusione”, ci scrive la signora Morra, che si aspettava di sentire durante la seduta “parole cariche di valore per gli astigiani come disoccupazione, licenziamenti, cassa integrazione, casa, risparmio, legalità, ambiente, ammalati gravi, lungo degenti e portatori di handicap”, tematiche non affrontate per lasciar spazio a “disquisizioni tra avvocati, volute dalla minoranza, nel sostenere quisquiglie inutili, mirate ad ottenere la sospensione del consiglio stesso”. Morra sostiene che la minoranza “ha dimostrato di non voler lasciare governare la sinistra”, con votazioni “assolutamente inutili per i cittadini”.
La battagliera esponente dell’Idv non risparmia una critica velata anche al nuovo sindaco Fabrizio Brignolo, chiamato in causa per la questione occupazionale, vero cavallo di battaglia del Pd astigiano: “Per fortuna non ho sentito la parola “lavoro”, già abusata in campagna elettorale, vista la scarsa possibilità nel governo cittadino di creare occupazione”.
La Morra lancia infine un preciso monito all’Amministrazione: “Si rendono conto i nostri politici che l’Italia, Asti compresa, scivola verso un tenore di vita sempre più basso? Chi, volontariamente, ha assunto responsabilità verso gli altri, deve smettere di giocare”.
Fabio Ruffinengo