Brignolo, Fassino, Ferrero, GariglioPlatea affollata domenica mattina in sala Pastrone, per assistere agli interventi di Piero Fassino, sindaco di Torino, Rita Rossa sindaco di Alessandria e Fabrizio Brignolo, sindaco di Asti, che hanno lanciato la campagna congressuale del Partito Democratico per la mozione che sostiene a livello nazionale Matteo Renzi e a livello locale i candidati che vogliono rinnovare i gruppi dirigenti del Partito: ad Asti Giorgio Ferrero, candidato alla segreteria provinciale e Carlo Gentile al circolo cittadino. Fassino ha spiegato che occorre scegliere candidati che, come Renzi a livello nazionale e Ferrero a livello locale, siano in grado di parlare ad un cerchio largo di persone e non solo al cerchio ristretto di chi già si occupa continuamente di politica. Rita Rossa ha messo in evidenza la necessità di mettere con concretezza al centro dell’azione politica i valori della sinistra, non facendosi fuorviare dagli slogan ideologici che, tradotti in concreto, rischiano di generare ingiustizie anziché combatterle. Nel proprio intervento Giorgio Ferrero ha illustrato le parole chiave del proprio programma da candidato segretario provinciale: “liberare, il partito dalle logiche spartitorie delle correnti, aprire alle donne e uomini che vogliono partecipare, combattere le logiche che portano a mantenere il partito in mano a piccole cerchie, lavorare ad una svolta radicale, nel modello di sviluppo economico e sociale”. Giorgio Ferrero, da sempre schierato sul fronte ambientalista ha posto al centro del proprio programma lo sviluppo nella nostra provincia di un’economia basata sull’agricoltura, sulle nuove tecnologie e sull’energia rinnovabile. Presenti anche i consiglieri regionali Angela Motta e Davide Gariglio, che hanno manifestato il proprio sostegno a Giorgio Ferreo, ricordando il grande consenso da questi riscosso in occasione delle elezioni europee, allorché, nella sola provincia di Asti, raccolse 8.900 preferenze, a testimonianza della capacità di parlare con mondi e ambienti anche nuovi rispetto ai tradizionali riferimenti culturali del Pd.