Cresce ancora il Museo Paleontologico: il 2018 si è chiuso con 15.142 ingressi contro i 13.015 dell’anno precedente.

Il dato tiene conto degli accessi agli spazi ipogei con le collezioni dei fossili e l’acquario preistorico, ma anche degli ingressi alle mostre e ad altri eventi ospitati nell’ex chiesa del Gesù e nelle aule didattiche. L’affluenza delle scuole si conferma assai significativa: 5.442 tra allievi e insegnanti, spesso provenienti da fuori provincia e regione.

E’ andata bene anche nelle aree protette (Rocchetta Tanaro, Val Sarmassa, Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande) e nel geosito di Cortiglione: in un anno sono passati 9.800 visitatori accompagnati.

In crescita, infine, anche i navigatori nel sito web del Parco Paleontologico Astigiano che mette a disposizione, tra l’altro, il calendario aggiornato delle iniziative ospitate al museo e nelle aree protette: nel 2018 il portale (www.astipalentologico.it) ha registrato 19.935 visite, il 39% in più rispetto al 2017, con una media di 55 accessi al giorno.

“Tutti questi dati – sottolinea Gianfranco Miroglio, presidente del Parco Paleontologico – costituiscono un grande motivo di orgoglio e ci consegnano una precisa eredità: lavorare sodo, come sempre, per consolidare i risultati. Il nostro traguardo è vedere finalmente decollare i progetti ancora sulla carta. Da Torino attendiamo l’arrivo dei 150 reperti fossili facenti parte delle collezioni del Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università e depositati al Museo Regionale di Scienze Naturali. Non meno importante è l’aspettativa per la definitiva certezza sul completamento dei lavori nell’ex chiesa del Gesù, destinata a ospitare il Centro Studi sui cetacei fossili piemontesi”.

Intanto si attende l’approvazione della legge regionale sulle nuove aree protette (anche il territorio astigiano ne sarà interessato), mentre il Parco Paleontologico prevede di adottare in via definitiva, entro maggio, il Piano di Gestione degli Stagni di Belangero per poi trasmetterlo in Regione e ottenere l’autorizzazione a renderlo operativo.

“Sempre dal punto di vista naturalistico – segnala Miroglio – siamo impegnati nel censimento dei siti del nord ovest della provincia che, anche se al di fuori delle aree protette, meritano di essere in qualche modo tutelati. Molto lavoro anche per il Distretto Paleontologico Astigiano e del Monferrato: tra gli obiettivi da raggiungere nel 2019 ci sono il marchio di certificazione territoriale, la progettazione della rete sentieristica, l’apertura dell’info point al Centro Congressi di Isola”.

In agenda la chiusura del dossier per la candidatura del Geoparco Unesco e l’inaugurazione dei belvedere artistici di Mongardino Montaldo Scarampi, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Tanaro e Vigliano, con le sculture di Sergio Omedé, dopo l’attivazione, a dicembre, di quello di Ferrere.

In questo mese, infine, è attesa la graduatoria definitiva della campagna nazionale del FAI “I Luoghi del Cuore” che ha portato l’ex chiesa del Gesù a essere votata da 18.284 astigiani e turisti.