“So che la fatica è tanta, ma è il momento di non cedere: in ballo c’è il futuro delle imprese di autotrasporto, di migliaia di famiglie e forse, quello del nostro Paese”. Così Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito lancia un appello agli uomini dell’autotrasporto che dalla scorsa notte presidiano oltre cento punti strategici del traffico merci e che oggi sono riusciti a bloccare più dell’80% delle attività di trasporto su strade e autostrade. “La nostra protesta continua – precisa Longo – e i segnali di disagio sociale che per la prima volta accompagnano le rivendicazioni dell’autotrasporto forniscono la testimonianza tangibile della validità delle nostre scelte: rifiuto di finanziamenti a carico dei contribuenti in cambio di norme precise che consentano alle imprese di autotrasporto di sopravvivere in un mercato che è oggi drammaticamente e con enormi rischi per la collettività, caratterizzato da una illegalità diffusa e da uno sfruttamento ad alto rischio di chi lavora sulle strade e sulle autostrade del paese”. Nel ricordare come gli uomini di Trasportounito abbiano rispedito al mittente i tentativi di delegittimazione, incassando un invito a riaprire la trattativa proprio da quelle associazioni che hanno contestato il fermo sino ad auspicare e favorire un intervento duro delle forze dell’ordine, Longo ha sottolineato l’esigenza di non mollare la presa. “Il disagio sociale – ha concluso Longo – testimoniato anche dalle scene nelle strade di Torino, dove i poliziotti si sono tolti i caschi davanti ai manifestanti, fornisce all’autotrasporto un eccezionale carburante per non tornare indietro”.
9 dicembre. Longo (Trasportounito): “Resistere per costruire un futuro”
