“Mani pulite sono mani più sicure… le tue sono pulite?”. Con questo slogan, l’Asl AT consegna da qualche tempo a ogni ricoverato degli ospedali di Asti e Nizza Monferrato un pieghevole informativo per prevenire il rischio infettivo durante la degenza.
Il malato (al Massaia i posti letto sono 504, al Santo Spirito-Valle Belbo 76) riceve l’opuscolo insieme alla card di reparto, che contiene tra l’altro indicazioni sull’accoglienza, l’assistenza sanitaria e alberghiera, le norme di comportamento durante la degenza.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’igiene delle mani rappresenta la principale misura per ridurre la diffusione delle infezioni ospedaliere. Attraverso il pieghevole, l’Asl AT spiega al paziente che esse “non possono essere del tutto eliminate, ma ridotte con opportuni interventi di prevenzione che coinvolgano anche i pazienti e i visitatori”. L’opuscolo si rivolge direttamente al malato per ricordare  l’importanza che “le persone che vengono a trovarla o ad assisterla rispettino le indicazioni del personale sanitario, con particolare riguardo all’igiene della mani, prima e dopo il contatto con lei”.
Basta un semplice gesto: pulire le mani usando il gel idroalcolico senza acqua o il sapone detergente collocati rispettivamente nella stanza o nel bagno del ricoverato”.
Numerosi fattori possono aumentare il rischio di contrarre un’infezione, localizzata principalmente nel tratto urinario, nella ferita chirurgica, nell’apparato respiratorio e nel sangue: le condizioni del paziente in relazione all’età (sono più vulnerabili i neonati e gli anziani) e alla patologia (tumori, diabete, malnutrizione, insufficienza renale, uso/abuso di antibiotici, terapia con farmaci che riducono le difese del sistema immunitario, ecc.), le procedure assistenziali (metodiche diagnostiche e terapeutiche invasive come il cateterismo vescicale o quello venoso), la durata della degenza.
Per controllare il rischio di infezioni, al Massaia è attivo il C.I.O., Comitato infezioni ospedaliere, che si riunisce periodicamente al fine di coordinare le attività di sorveglianza e prevenzione delle infezioni anche attraverso la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario, e la verifica di applicazione delle procedure. Si attuano le indicazioni regionali, che ogni anno individua una o più specifiche infezioni da monitorare: il controllo di quelle correlate al taglio cesareo e agli interventi al colon retto hanno rivelato un dato inferiore allo standard regionale. Il 2011 è dedicato allo studio delle infezioni da prostatectomia radicale (asportazione totale della prostata). I dati tengono conto sia della situazione relativa alla degenza che di quella seguente alla dimissione ospedaliera.