La Riserva Naturale di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande compie quarant’anni: un traguardo importante che il Parco Paleontologico Astigiano si accinge a celebrare con eventi che ne ripercorreranno la storia e guarderanno al futuro con nuovi progetti.

Nel tempo l’area protetta ne ha fatta di strada: dopo la nascita ufficiale nel 1985 e la difficile convivenza con la discarica di Valle Manina (chiusa nel 1993), nel 2003 ha triplicato la superficie, raggiungendo i 930 ettari e unendo ai territori di Asti quelli di Settime, Cinaglio e Camerano Casasco (Valle Grande). Ha aumentato il numero di visitatori, tutelato e valorizzato il patrimonio fossilifero. Forte di un primato che la distingue a livello nazionale: è l’unica Riserva paleontologica italiana.

Con le sue conchiglie racchiuse negli affioramenti protetti dal bosco, la Riserva racconta la storia lontana del Mare Padano (5,4-2,6 milioni di anni fa). Già meta nel Settecento di ricercatori e studiosi di tutto il mondo, ha conservato per lungo tempo anche resti di mammiferi marini e terrestri. 

Oggi, nella sede del Parco Paleontologico, è stato presentato il programma della rassegna “40 anni tra i fossili”, sottotitolo: “1985-2025: 40° compleanno della Riserva Naturale di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande”. Con un dettaglio importante: il programma di eventi inizierà il 25 marzo, nello stesso giorno in cui quarant’anni prima l’area protetta di Valle Andona e Valle Botto è stata istituita con legge regionale. 

“L’anniversario dei 40 anni – ha dichiarato Marco Maccagno, commissario straordinario del Parco Paleontologico – sarà occasione di riflessione su cosa ha significato nel tempo la Riserva per la comunità locale, che si è battuta per tutelarla, e il mondo scientifico, ma soprattutto costituirà un trampolino di lancio verso ulteriori ricerche paleontologiche e progetti di valorizzazione”.

Il commissario ha sottolineato l’importanza di prendere coscienza del valore dell’area anche sotto il profilo ambientale: “E’ di qualche giorno fa – ha segnalato – il decreto di adozione del Piano naturalistico, nato dal grande lavoro degli uffici del Parco, che oltre a fotografare le specificità della Riserva indica le attività consentite e da sviluppare”.

Alessandra Fassio, naturalista paleontologa del Parco, ha tra l’altro ricordato la suggestione del luogo protetto (“Si cammina sul fondale marino di 3 milioni di anni fa immersi nella biodiversità del bosco”) e illustrato dati molto positivi sulle visite guidate, in particolare quelle scolastiche. “Nei primi anni Duemila – ha ricordato – sono passati 2 mila ragazzi, saliti a 3 mila nel 2013, quando dal Battistero di San Pietro il Museo ha aperto le prime sale al Michelerio. Nel 2022 abbiamo raggiunto le 5 mila presenze, dai piccoli della scuola dell’infanzia agli allievi dell’università”.

Gli eventi della rassegna comprenderanno, il 25 marzo in Sala Pastrone, la conferenza “40 anni tra i fossili: dalla discarica di Valle Manina alla Riserva Paleontologica unica in Italia”, l’esposizione temporanea al Michelerio “Carlo Ludovico Allioni e i fossili storici della Valle Andona” (30 maggio-31 ottobre), la presentazione del libro “Labor mirabilis” del geologo Vittorio Pane (30 maggio), una suggestiva “Notte in Museo” con poesie a tema paleontologico e musiche di violino (5 luglio). Il 20 settembre sarà inaugurato in Valle Botto il nuovo affioramento fossilifero Gonella, ricchissimo di conchiglie.

Si tratta di uno dei due importanti progetti, ha ricordato il direttore Graziano Delmastro, che tra il 2025 e il 2026 riguarderà la Riserva: “L’altro intervento – ha spiegato – il prossimo anno porterà alla creazione del sentiero, nella valle del rio Cipollina, che collegherà l’attuale affioramento Graziano a quello che inaugureremo a settembre. Perché il Parco Paleontologico non agisce solo per fare i controlli in Riserva, ma anche per investire in nuovi progetti”. 

Chiuderà “40 anni tra i fossili” il concorso di disegni “Con me non ti perdi!” rivolto alle primarie e finalizzato alla creazione della Segnaletica dei bambini in Riserva. 

Quest’ultima mantiene una grossa importanza per la comunità locale che, come ha ricordato il sociologo Luigi Berzano, parroco di Valleandona, si è sempre battuta per tutelarla, prima ancora della sua istituzione ufficiale e fin dagli anni Settanta, quando entrò in funzione la discarica di Valle Manina. 

Il programma di “40 anni tra i fossili”

Martedì 25 marzo

Asti, Sala Pastrone, ore 10 

Conferenza: 40 anni tra i fossili: dalla discarica di Valle Manina alla Riserva Paleontologica unica in Italia 

Saluti istituzionali: Marco Maccagno, commissario straordinario del Parco Paleontologico Astigiano. 

Marta Zunino, funzionaria paleontologa della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo. 

Intervengono

  • Alessandra Fassio, responsabile didattica e comunicazione del Parco Paleontologico Astigiano, naturalista paleontologa:

“I numeri della Riserva: esperienze e risultati dell’attività didattica”. 

  • Luigi Berzano, sociologo e parroco di Valleandona:

“Vocazione del territorio: fossili o rifiuti?”.

  • Laura Nosenzo, giornalista e scrittrice:

“Il caso della discarica di Valle Manina: bugie e verità”.

  • Sara Vazzola, tecnico dell’Arpa di Asti:

“Monitoraggio dell’acqua nel Rio Andona”.

  • Giulio Pavia, paleontologo:

“Importanza della Riserva e del Museo dei Fossili”.

  • Gianfranco Miroglio, primo presidente dell’Ente Parchi e Riserve dell’Astigiano:

“I passi iniziali per la salvaguardia e promozione dell’area protetta”.

  • Mario Amerio, ex consigliere regionale e abitante di Montegrosso Cinaglio:

“Dalla legge regionale sulla Riserva allo sviluppo del territorio”.

  • Piero Damarco, paleontologo: 

“Alla scoperta dei fossili e del mastodonte di Ca’ dei Boschi”.

  • Rocco Gennari geologo, Dipartimento Scienze della Terra Università di Torino: 

“Le ultime ricerche scientifiche sugli affioramenti fossiliferi”.

  • Michelangelo Bisconti, cetologo: 

“Risultati delle ricerche sui cetacei fossili dell’area valleandonese”.

  • Graziano Delmastro, direttore del Parco Paleontologico Astigiano: 

“Progetti attuali e futuri per una maggiore sicurezza e valorizzazione di Valle Botto”.

Domande e osservazioni dal pubblico. 

Conclusioni: Marco Maccagno.

Modera il giornalista Beppe Rovera. 

Ingresso libero.

Venerdì 30 maggio 

Asti, Museo Paleontologico, ore 17

Inaugurazione esposizione temporanea: Carlo Ludovico Allioni e i fossili storici della Valle Andona

Geodiversità e aspetti scientifici nell’antica collezione del celebre naturalista piemontese.

A seguire: 

Presentazione del libro: Labor mirabilis con l’autore Vittorio Pane, geologo e curatore del Museo Geologico Sperimentale del C.A.I. Sezione di Giaveno (Torino). 

Ingresso libero.

La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre 2025.

Sabato 5 luglio

Asti, Museo Paleontologico, ore 21 

Poesie e spartiti tra i fossili: Notte al Museo

Componimenti di Andrea Figari, musiche con Andrea Bertino, violinista.

Ingresso a pagamento.

Sabato 20 settembre

Asti, Riserva Naturale di Valle Botto, ore 16

Inaugurazione: Il nuovo affioramento nel bosco

Escursione guidata dagli esperti del Parco Paleontologico Astigiano.

Ingresso libero. 

Da ottobre per l’anno scolastico 2025-2026

Concorso di disegni: Con me non ti perdi!

Le scuole primarie inventano le immagini per la creazione della Segnaletica dei bambini in Riserva.