La vicepresidente del Consiglio Regionale Angela Motta insieme all’assessore Giorgio Ferrero hanno incontrano lunedì 11 le pro loco astigiane per parlare di buone pratiche nella ristorazione collettiva no profit e delle opportunità offerte dal nuovo Testo Unico dell’agricoltura. Durante l’incontro, sulla scia del “Decalogo delle buone pratiche nella ristorazione collettiva no Profit”, varato dalla Giunta regionale nel 2017 su proposta dell’Assessore Ferrero, è stato ribadito il ruolo fondamentale che le pro loco rivestono nel territorio astigiano, di cui esprimono tradizioni e cultura, a cominciare da quella enogastronomica. Il decalogo offre infatti alle pro loco l’opportunità di entrare in contatto con le attività produttive locali, contribuendo all’obiettivo di innalzare il livello qualitativo dei pasti somministrati dalle pro loco, favorendo allo stesso tempo la conoscenza e la promozione dei prodotti tipici del territorio, dal vino ai formaggi, dalla frutta alle verdure, alla carne piemontese, e, in particolare, i prodotti garantiti dalle denominazioni di origine e dai marchi di qualità. Questo anche in considerazione del fatto che, sempre di più, feste, sagre e manifestazioni gastronomiche, da iniziative di animazione locale si sono trasformate in eventi che attraggono turisti e aiutano lo sviluppo economico del territorio. Non solo, nel decalogo si presta attenzione anche al servizio, che dovrà essere svolto favorendo l’impiego di stoviglie in materiali riciclabili e il più possibile compostabili. Altro tema di cui si è discusso è stato‘La nuova legge di riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale’, “un provvedimento cardine nella politica agricola di questa Giunta regionale” – ha commentato l’assessore Giorgio Ferrero. La legge abroga 35 leggi delle 45 precedentemente in vigore, oltre a numerosi articoli di altri provvedimenti, rispondendo alla necessità di snellire, semplificare e rendere attuale la legislazione piemontese.” Tra gli aspetti più significativi di innovazione troviamo: la Banca della Terra per l’utilizzo e il recupero degli incolti compresi quelli silenti, al fine di sviluppare nuove opportunità per le aziende già presenti e quelle che possono eventualmente crearsi. La semplificazione per le piccole imprese agricole, l’agricoltura sociale, le fattorie didattiche, l’agriturismo, il presidio di prossimità, la birra agricola piemontese, l’apicoltura, la valorizzazione delle enoteche e delle strade tematiche. Il provvedimento pone altresì riguardo al paesaggio agrario e all’ambiente attraverso la valorizzazione dei muretti a secco presenti nelle coltivazioni agricole, anche come valore paesaggistico e culturale, ma anche dei piloni in pietra, delle siepi, dei filari e dei vigneti con paleria in legno.