La delegazione FAI di Asti organizza l’apertura di due siti in città, grazie all’impegno dei volontari e degli Apprendisti Ciceroni ®, progetto esclusivo del FAI dal 1996 in collaborazione con le scuole. Gli studenti che hanno aderito sono iscritti all’indirizzo turistico dell’Istituto Giobert. La Chiesa della Ex-Confraternita di San Rocco (via Angelo Brofferio 166) sarà visitabile sabato 23 dalle ore 10 alle 16, mentre domenica 24 dalle ore 10 alle ore 12,30 e dalle ore 14,30 alle ore 17. Il gioiello barocco nel cuore della contrada dei filanti e dei tessitori, chiuso dal 2016 a causa del distacco di parte dell’intonaco della volta, è stato recentemente riaperto dopo un importante intervento di risanamento conservativo. Le guerre, le alluvioni, il terremoto e problemi congeniti della struttura non hanno risparmiato la Chiesa di inizio settecento, come racconteranno i volontari del FAI e l’architetto Fabio Calosso, autore del progetto di restauro, durante la visita. Quando, infatti, nel 1630, Asti è colpita da una terribile epidemia di peste, alcuni cittadini superstiti si uniscono in una Confraternita, intitolata appunto a San Rocco, il santo pellegrino francese del XIV secolo protettore degli appestati, del quale invocano la protezione affinché liberi la città dalla piaga. I Confratelli sono soprattutto artigiani del borgo a ridosso dal canale Bealera, il celebre canale ora scomparso, ben visibile nell’incisione del Theatrum Sabaudiae, corrispondente all’attuale via Brofferio, che alimentava le molte manifatture tessili, fiorenti attività di lavorazione della lana e della seta per la creazione di tessuti preziosi esportati in tutta Europa. Il canale e la contrada sono il filo conduttore delle aperture straordinarie di questa edizione delle Giornate FAI. Poco più ad ovest sempre a ridosso della via Brofferio sorge infatti il Monastero di Sant’Anna, dall’anno 2000 sede dell’Archivio di Stato. L’Archivio di Stato (via Giuseppe Govone 9) sarà visitabile sabato 23 e domenica 24 solo nel pomeriggio dalle ore 14,30 alle ore 17. La fondazione del Monastero di Sant’Anna, è avvolta nel mistero. Una bella leggenda, mette in scena la regina longobarda Teodolinda ma bisognerà scoprire cosa dicono le fonti certe per capire la storia. Quel che certo ancora oggi colpisce del grandioso complesso, è la Chiesa, chiusa al pubblico e ormai parte dei locali d’Archivio, ma che conserva ancora la sua meravigliosa decorazione e che in questa occasione si potrà guardare di scorcio da una finestrella segreta. Ma l’Archivio è soprattutto il suo contenuto di documenti e di storia, che si potranno curiosare, a piccoli gruppi accompagnati dai volontari del FAI e da un archivista, il dottor Davide Bobba. Nulla si sarebbe potuto fare senza la disponibilità dei due padroni di casa: il parroco delle Chiese di San Martino e di San Rocco, Padre Mario Mela, e la direttrice dell’Archivio di Stato, dottoressa Michela Gatti, cui vanno i ringraziamenti di tutta la delegazione. Interverranno a supporto, i volontari del gruppo operativo dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che ogni anno affiancano il FAI nelle Giornate di Primavera ad Asti. Per informazioni: asti@delegazionefai.fondoambiente.it