Il 20 giugno si è celebrata in tutto il mondo la giornata internazionale del rifugiato e proprio in questi giorni è nata la rete Welcoming Asti, che mette insieme molte realtà che hanno sentito l’esigenza di integrare le proprie forze e sensibilità per migliorare la qualità, il coordinamento e, auspicabilmente, potenziare l’impatto delle diverse iniziative. “Di fronte all’avanzare di un’idea di società chiusa, fondata sulla paura, sulla discriminazione e sui razzismi, crediamo che sia fondamentale affermare un diverso e alternativo modello di società, più equo ed umano, fondato sulla pace e sulla giustizia sociale, sull’accoglienza e sulla solidarietà, sull’universalità dei diritti e sulla dignità di ogni persona, sul rispetto dell’ambiente e sulla crescita della coesione sociale. Una società inclusiva, senza discriminazioni, senza muri e in cui le differenze (…) non diventino mai un’occasione per creare nuove persone da allontanare, segregare o emarginare (…)”, si legge all’inizio del manifesto della rete Welcoming Asti, che deve il suo nome anche alla scelta di sottolineare un significativo legame di continuità con la campagna “Welcoming Europe. Per un’Europa che accoglie”, raccolta firme che solo in Italia è riuscita a coinvolgere oltre 140 associazioni e comitati (tra cui quello astigiano). La rete è volutamente apartitica e aperta sia a enti e associazioni che a privati cittadini; finora il suo manifesto, oltre che da singoli individui, è stato sottoscritto da Acli Asti, Anpi, Altritasti, Ananse, Asiap, Cittadinanzattiva Piemonte Eps, Noix de Kola, Tempi di fraternità OdV, Caritas diocesana Asti, Centro Missionario Diocesano Asti, Coordinamento Asti Est, Libera Asti e Ufficio Diocesano Pastorale Migranti Asti.La presentazione ufficiale della rete che si è tenuta giovedì scorso nel Foyer delle famiglie di via Milliavacca, ha significativamente ricevuto la duplice benedizione del Vescovo, monsignor Marco Prastaro, e dell’Imam della città, Abdessamad Latfaoui.