Ad Expo 2015, là dove si incrociano il “Decumano” e il “Cardo”, fra piazza Italia e l’ingresso Sud, all’inizio del grande padiglione Italia c’è lo spazio allestito da Coldiretti. Lì, lunedì 1° giugno, ci saranno gli astigiani per presentare la “Merenda Sinòira”. Tutto il mondo sarà affascinato da questa antica merenda, da un modo tutto italiano, e in questo caso piemontese ed astigiano, di intendere il nutrimento, la cultura del cibo e del vivere bene. Spiegare il significato e l’origine della “Merenda Sinòira” non è semplice. Tecnicamente sarebbe un pasto pomeridiano che, per l’abbondanza, tende a sostituire la cena. “Sinòira” verosimilmente deriverebbe da “sin-a” che in dialetto astigiano significa cena. Ma è sul suffisso “-ira” oppure “-oira” che i linguisti non hanno ancora raggiunto una versione condivisa. Potrebbe essere un riferimento all’orario inusuale per una cena, o forse più propriamente potrebbe essere una semplice modifica morfologica. Di sicuro il tutto rende molto elegante la merenda, illustrando efficacemente la nobiltà di questa azione. Per altro non esiste termine simile in nessuna parte del mondo. Potrebbe essere un’apericena ante litteram oppure la mamma di tutti i lunch, brunch e altri modi impropri per definire i vari pseudo aperitivi sostanziosi proposti dai locali più alla moda. Ad ogni buon conto la Merenda Sinòira nasce nelle campagne dell’Astigiano per rifocillare i contadini dopo le fatiche del primo pomeriggio e prima di affrontare i lavori verso il tramonto. La si consumava quindi verso le 17 ed era molto abbondante rispetto alla scodella di pane e latte che si consumava in luogo della cena. In sostanza, la Merenda Sinòira era l’abc del dietologo, in quanto veniva consumata prima dell’attività fisica e non induceva così all’assunzione di troppe calorie prima del riposo notturno. Sul reale menù della “Meranda Sinòira” vi rimandiamo ad Expo 2015, lunedì 1° giugno, quando nel padiglione Coldiretti sarà servita una “Merenda Sinòira No Stop” gratuita dal mattino fino a sera con le eccellenze dell’Astigiano. La traduzione dell’elegante Merenda Sinòira Come detto, la locuzione Merenda Sinòira ha tratti eleganti e nobili, che evocano ben altre sensazioni rispetto ad una semplice cena o pranzo. Se volessimo tradurre dal piemontese all’italiano, la versione più verosimile potrebbe essere: un pasto alla maniera della cena, un convivio cenatorio, una merenda cenatoria. La conferma ci viene dal nuovo dizionario etimologico piemontese in via di pubblicazione, che riporta: Sinòira [sinóyra] agg. f. ‘detto di pasto effettuato prima della cena che comprenda anche la merenda’. Dall’aggettivo latino CENATORIAM ‘relativo alla cena’, continuato soltanto in Piemonte. Sottolinamo inoltre i mutamenti diacronici: per quanto riguarda la radice CE > SI; per il suffisso grammaticale ORIAM > OIRA(M). Come si dice “merenda” nel mondo Non esiste al mondo una situazione simile alla “Merenda Sinòira”, anzi, in molti casi la merenda viene derubricata come un semplice spuntino: Albanese meze e lehtë Austriaco jause Cinese 快餐, si scrive traslitterato “kuài cān” Danese snack Finlandese välipala Francese goûter Hindi भाग, si scrive traslitterato “bhaag” Inglese snack Islandese snarl Macedone chek Nederlandese snack Norvegese snack Polacco przekąska Portoghese lanche Romeno zacuscă Russo закуска Spagnolo merienda Svedese mellanmål Tedesco Imbiss
Turco aperatif
Chi ha inventato l’apericena? La merenda sinòira all’Expo
