Vinitaly17Le storie astigiane alla quarantottesima edizione del Vinitaly non sono mancate, e sono state storie belle e intense, di molti tipi. Da quelle che hanno reso glorioso il passato, come il documentario dedicato a Giacomo Bologna e presentato dalla regista Giulia Graglia con Raffaella Bologna, Maurizio Gily, Giulio Porzio e Arturo Rotadella, a quelle delle manifestazioni del settembre astigiano: la Douja d’Or (che con il Vinitaly condivide l’anno di nascita, il 1966) e le Sagre che come di consueto sono state presentate a Verona, assenti il sindaco e la presidente dell’Atl, che pure erano stati annunciati. Un’altra storia di assenza è quella dello stand in grande stile del Consorzio dell’Asti, Consozio che quest’anno è passato dai calici di cristallo ai bicchieri di plastica proponendo l’AstiHour all’interno dello spazio istituzionale della Regione. Dalle celebrazioni che si svolgeranno a Costigliole nei mesi di maggio e giugno per i 25 anni delle Donne del Vino di Piemonte, in particolare con la mostra “Di vigna in vignetta – Primavera di donne, humor e…vino” con 100 tavole di grandi fumettisti sul tema del vino e grandi firme come quelle di Jacovitti, Laura Fiume e Antonio Guarene, alle nuove opportunità per il Nizza, o meglio, il #Nizza, come piace a Gianluca Morino, il presidente 2.0 dell’associazione che sta accompagnando i produttori di questo vino verso la nuova docg. C’è chi come i Bava di Cocconato è stato chiamato a portare la propria testimonianza di vitivinicoltura consapevole che scommette sulla sostenibilità al workshop organizzato da Antonio Paolini per Confagricoltura ad Agrisol e chi risponde alle strade panoramiche del vino del sud Astigiano annunciando la costruzione di una grande rotonda dedicata al Ruché all’uscita dell’autostrada ad Asti Est. Sono mancati gli ordini, ma non sono mancati i riferimenti, anche confortanti, ai numeri: nel 2013 l’Astigiano ha esportato vini, spumanti e liquori per un valore di 252,7  milioni di euro, in crescita del 12% sul 2012. La performance è decisamente superiore al dato nazionale che, secondo le rilevazioni Istat,  evidenzia una crescita del 7,9% per l’intero comparto delle bevande e del 7,3% per il solo comparto vini e spumanti (dati provvisori Ismea). Il comparto vinicolo si conferma dunque uno dei motori propulsori dell’economia astigiana: nel quinquennio 2009-2013 il valore delle esportazioni è aumentato del 32,7% e se guardiamo agli ultimi dieci anni l’incremento sale al 64 per cento. Qualcuno torna dal Vinitaly con l’impressione di aver brindato a Verona agli accordi presi al ProWein. Foto di Roberto Signorini