Costringono le auto a rallentare, mentre consentono ai mezzi di soccorso di oltrepassarli senza subire forti sobbalzi: sono i nuovi dissuasori da poco collocati dal Comune di Villafranca in via San Rocco.
Rispetto a quelli tradizionali, i dossi installati non sono costituiti da un unico elemento, ma da due, separati da una sezione libera a centro strada che permette il transito alle bici e moto.
“Una scelta strategica quella di posizionare i cuscini berlinesi – spiega il sindaco Anna Macchia – lungo il rettilineo di via San Rocco, dove il Comune aveva già sistemato, in passato, un dissuasore tradizionale nel tentativo di impedire il passaggio a forte velocità di auto e furgoni. Il rispetto del limite dei 30 chilometri orari è ancor più necessario, a tutela della sicurezza dei pedoni, se si considera la presenza di case e che via San Rocco è vicina alla scuola primaria e secondaria di primo grado”.
I nuovi dossi occupano le due corsie di marcia con un’estensione di 1 metro e 70 centimetri di lunghezza e altrettanti di larghezza, che coincide con quella delle auto, costrette per questo a rallentare, mentre permettono ai mezzi di soccorso (118, vigili del fuoco, ecc.) di attraversarli senza difficoltà.
Nei giorni scorsi il primo cittadino ha fatto un sopralluogo sul posto, nel tratto dopo la chiesa di San Rocco e prima dell’incrocio con strada Bricco Taragno, con Mauro Pittarelli e Fabio Ingo, rispettivamente funzionario e istruttore dell’Ufficio Tecnico comunale.
In prossimità dei cuscini berlinesi (così detti per richiamare alla città che li ha introdotti per prima) sono stati sistemati i cartelli che ne indicano la presenza e ne segnalano l’uso sperimentale. “Valuteremo per un anno funzionamento ed efficacia dei dossi per poi decidere se estenderli anche in altre parti del paese, frazioni comprese – segnala Macchia – Intanto iniziamo da San Rocco, cogliendo la sollecitazione degli abitanti a una maggiore sicurezza per i pedoni”.
Nel frattempo saranno valutati anche accorgimenti aggiuntivi nella parte della strada dove i nuovi ostacoli antivelocità non sono stati messi. “Qui i dissuasori – spiega il geometra Pittarelli – non sono stati collocati perché la via si allarga e consente ai veicoli di aggirarli lateralmente, cosa che non succede nel tratto interessato alla sperimentazione. Da valutare, in prospettiva, come impedire alle auto di svicolare, soffermandosi sulla sistemazione di paracarri o di altre soluzioni tecniche”.
Intanto altri due dossi tradizionali, ma con passaggio a “chicane” per facilitare il transito dei mezzi di soccorso, sono stati sistemati dal Comune in via Sant’Elena, che conduce in centro storico dalla rotonda della Casa della salute lungo la statale Asti-Torino.