Cuore, ossa e girovita: tre parametri da tenere sott’occhio quando l’età avanza. Vale per tutti, uomini e donne, ma i distinguo di genere sono, in questo caso, più che mai utili e necessari. Se n’è discusso in occasione della serata promossa da Maria Cristina Camera, presidente del Soroptimist Club di Asti e da Velleda Pallavicini, presidente dello Zonta. Ospiti della tavola rotonda: Fiorenzo Gaita, aritmologo di fama internazionale, direttore della Scuola di specializzazione in Cardiologia dell’Università di Torino, l’ortopedico Alberto Peveraro già primario all’ospedale di Asti, Maria Luisa Amerio, primario di Dietetica e Nutrizione all’ospedale Cardinal Massaia di Asti e Monica Liubicich, ricercatrice in Scienze Motorie. Sollecitati dalla giornalista Roberta Favrin, socia del Soroptimist Club di Asti, i quattro esperti hanno illustrato le principali problematiche legate all’invecchiamento: dalla cosiddetta sindrome del “cuore infranto” che colpisce le donne sotto grande stress emotivo all’osteoporosi, indotta dalla menopausa e prima causa di fratture al polso piuttosto che al femore. Anche la bilancia, dai 50 in su, diventa un incubo: “Il 40% delle donne sono sovrappeso, il 30% sono obese”, ha rammentato la dietologa Maria Luisa Amerio, soroptimista astigiana. Il grasso si concentra intorno al girovita impedendo il necessario consumo di zuccheri, risultato: si crea una forma di insulino-resistenza che favorisce l’insorgenza di diabete, aumenta il rischio di tumori (seno, endometrio) e la concentrazione di colesterolo “cattivo”, a sua volta causa di malattie cardiovascolari. Senza dimenticare il decadimento cerebrale, da contrastare attraverso una dieta ricca di sostanze antiossidanti.
Ecco dunque l’utilità di un vademecum delle buone pratiche, articolato su tre parole chiave: cuore, corretta alimentazione, attività fisica moderata ma costante.
Cuore: il primo consiglio è imparare ad ascoltarlo. La questione, qui, non è se cedere o meno al romanticismo dei sentimenti. Si tratta piuttosto di riconoscere i sintomi premonitori dell’infarto, quando si sta vivendo una stagione o un momento di grande stress (in famiglia o sul lavoro), oppure quando si sta mettendo sotto sforzo il proprio fisico. La donna è tendenzialmente meno attenta a questo tipo di segnali, e talvolta sono gli stessi medici a sottovalutarli, preferendo magari una lettura clinica connessa a stati di ansia o sindromi depressive. La vigilanza è invece d’obbligo, soprattutto se la storia familiare presenta eventi negativi legati alle malattie cardiovascolari. La genetica, in questo caso, fa da padrona.
Alimentazione. La dieta anti-aging presuppone innanzitutto una restrizione calorica. La regola è semplice: alzarsi da tavola non sazi. Fondamentali gli antiossidanti presenti in alcuni alimenti: verdura a foglia verde, cavoli, cavolfiore, ravanelli, agrumi, frutti di bosco, pomodori (rigorosamente in stagione). E poi ancora the verde, cioccolato fondente (10 grammi al giorno), mandorle (tre al giorno), vino rosso, olio extravergine a spremitura fredda. Effetti benefici da: curry, zafferano, erbe aromatiche. Per contrastare la diminuzione di calcio nelle ossa: un cucchiaio di parmigiano al giorno, latte, yogurt, formaggio (da considerare un secondo piatto), acqua ricca di calcio. E un po’ di sole, che aiuta a fissare la vitamina D.
Attività  fisica. Per tenersi in forma è ottimale una camminata di 40 minuti, due volte la settimana, a passo veloce ma non così tanto da impedirci di parlare con un’altra persona al nostro fianco.
Bene il nordic walking che interessa gambe e braccia; bene la bicicletta, ottimo il ballo che favorisce anche la socializzazione. Esercizi in palestra con piccoli pesi, ma rigorosamente sotto il controllo di una guida esperta. Occhio alle scarpe: si cammina bene con tacchi di 3-4 centimetri. I tacchi a spillo sono ammessi per due uscite al mese. Parola di ortopedico.