bueTutto pronto a Nizza Monferrato per la Fiera del Bue Grasso, la tradizionale manifestazione legata all’allevamento e al mercato del bestiamo. Domani, domenica 1° dicembre, la cittadina del sud Astigiano ospiterà l’evento nato nel 2006. Piazza Garibaldi, già antica sede di esposizioni e fiere del bestiame è la cornice che ospita i capi (una quarantina di bovini) che sono valutati e quindi opportunamente premiati. Seguita una suggestiva “sfilata”, con tanto di tappeto rosso, per la via maestra, sino al Foro Boario. Quindi tutti a tavola per il tradizionale gran bollito misto. Ai capi ammessi e selezionati sono assegnati vari premi secondo diverse categorie, con premi speciali  al bue di razza piemontese più pesante (Trofeo città di Nizza Monferrato) al gruppo di bovini di razza piemontese più numeroso (Trofeo alla memoria del dottor Mario Udo) e al miglior capo macellato e venduto a Nizza Monferrato, premio riservato ai macellai nicesi (Trofeo Associazione Pro Loco di Nizza Monferrato). L’appuntamento scatena ogni anno un fiume di polemiche fra ambientalisti e animalisti, decisamente contrari alla fiera. Sono numerosi i commenti arrivati alla nostra redazione. “Domenica 1 dicembre ci sarà nuovamente la fiera del bue grasso a Nizza Monferrato, con il consueto triste spettacolo di animali pensati e usati solo in funzione degli appetiti umani. Povere bestie, con tutta la loro dignità di creature senzienti e intelligenti, ridotti a merce, venduti, comprati, macellati, cucinati – scrive franco di Cuneo -. Quanto sofferenza inutile, che ha il solo scopo di allettare i palati e riempire i ventri sempre più gonfi e guasti di inconsapevoli consumatori voraci”. “E’ molto triste che si organizzi un evento in cui mettere in mostra animali il cui destino è di essere ammazzati. Non c’è proprio nulla di festoso in questo, è solo un trionfo della violenza fine a se stessa – commenta invece Marina -. Sappiamo bene che non esiste alcun bisogno di uccidere, né di far del male a chicchessia, per vivere in salute e mangiare bene senza farsi mancare nulla. Basta usare ingredienti vegetali, con i quali si possono preparare ogni genere di ricette. Oltre a non perdere nulla sul piano culinario, ci si giìuadagna anche in salute, perché si evitano tutte le sostanze dannose presenti nei prodotti animali, mentre tutte quelle necessarie al nostro organismo le possiamo trovare nei prodotti vegetali. Per non parlare di quanto più leggera sia la nostra impronta ecologica, se si evitano la carne (pesce incluso) e altri ingredienti di origine animale. Con tutto questo… non è il caso, allora, di smettere di “festeggiare” la morte degli animali e festeggiare invece la vita e il rispetto verso tutti, promuovendo una fiera basata solo sui prodotti vegetali e sulla cucina che li utilizza? Sarebbe certamente un’evoluzione positiva e utile per tutti”. C’è chi poi si stupisce che “al mondo, nel 2013, ci sia ancora gente che non capisce il fatto che anche gli animali hanno diritto alla loro vita ed alla loro liberta’. Spero che prima o poi la vostra orrida fiera abbia fine”. Roberta protesta perché “simili fiere sono vergognose, in quanto gli animali non sono esseri di serie B e vanno rispettati e amati e non certo messi in mostra come oggetti, venduti, macellati e mangiati”. Ci ha scritto anche Dionisia che si  “unisce alla voce di tante persone per manifestare contro l’uso di animali in sagre, manifestazioni ed eventi simili. Non c’è spazio in cui gli animali non vengano sfruttati, venduti, uccisi, messi in mostra, considerati oggetti. Ancora una volta, in occasione della Fiera del bue grasso, è prevista la vendita, l’esposizione e futura uccisione di animali. Sappiamo bene che nella vita di tutti i giorni gli animali vengono usati in ogni modo da molte persone, ma questo non giustifica l’esistenza di una ennesima festa che li inquadra come merce da far ingrassare e uccidere (sembra che diverse persone non sappiamo divertirsi se non uccidendo e mangiando animali). E’ vergognoso, infatti, come le istituzioni non facciano, in generale, nulla in favore degli animali e facciano, invece, di tutto per danneggiarli, a partire da queste manifestazioni. Chiedo, dunque, che tale sagra sia sostituita da qualche altro evento che non implichi la vendita e l’uso di animali”.