E alla fine la Douja d’Or è alle porte: non era scontato. Dopo l’annullamento del concorso nazionale dei vini, a cui la manifestazione è strettamente collegata, e i ripetuti annunci ufficiali da parte della Camera di Commercio e del Comune di Asti che rimandavano all’edizione 2021, a giugno era arrivato il pressing dalla Regione: “Si riparta dai simboli del Piemonte, come la Douja d’Or”. Il presidente della Regione aveva incontrato in Provincia le istituzioni e gli enti organizzatori delle manifestazioni che caratterizzano da sempre il settembre astigiano insieme al vicepresidente Fabio Carosso, l’assessore al Commercio, Turismo e Cultura Vittoria Poggio e alla Protezione Civile e ai Trasporti Marco Gabusi, per fare in modo che Asti non rinunciasse alle sue tradizioni ma le ripensasse alla luce delle nuove esigenze dettate dall’emergenza covid.
Cambiare il format ma non la qualità era l’intento della promessa riorganizzazione della kermesse. Cirio aveva promesso che la Regione avrebbe fatto la sua parte, perché ogni euro investito su eventi di alto livello ha una ricaduta dieci volte più grande se si considera l’impatto su alberghi, ristoranti, sulle attività commerciali, ma anche il valore di promozione per il territorio. Così, rispetto ai 23mila euro del 2019, il contributo della Regione per la Douja d’Or 2020 è più che raddoppiato: 50mila euro.

“Il virus non ha colpito l’eccellenza dei nostri prodotti – aveva detto a giugno – è questo che dobbiamo far capire al mondo. Viviamo in una terra patrimonio Unesco che dobbiamo valorizzare. Siamo stati fermi per tre mesi e, ora che possiamo finalmente muoverci, vogliamo che i turisti vengano in Piemonte e ad Asti”.

“Ringrazio il territorio – dice oggi alla Gazzetta d’Asti Alberto Cirio – e mi scuso per aver insistito, ma ero convinto che fosse fondamentale che la Douja d’Or si svolgesse anche quest’anno perché rappresenta uno degli eventi più importanti non solo per Asti ma per tutto il Piemonte. Manifestazioni come questa sono la migliore campagna di promozione per l’eccellenza della nostra terra”.