Eccoci in postazione, all’Ariston Roof. Questa sera parte il 67° Festival della canzone italiana. Per una settimana il mondo si fermerà: non sentiremo parlare più di leggi elettorali, di tragedie ambientali o buche nelle strade (a meno che non si dimetta un papa). Sanremo diventa caput mundi. Qualcuno ha detto, forse in tono sarcastico e dispregiativo, che «Sanremo è lo specchio del paese». Certo, Sanremo è caos allegro, carnevale, un intruglio di tanti ingredienti, artistici e non; ma non è giusto associarlo, banalmente, solo a «spaghetti, pizza e mandolino». A parte il fatto che a noi, spaghetti e pizza, piacciono un sacco (sono prodotti tipici che solo gli italiani sanno fare) – il mandolino, inteso come simbolo mafioso, un po’ meno -; dobbiamo considerare che Sanremo resta la vetrina musicale più importante che abbiamo. Sul palco di Sanremo si sono esibiti o sono partiti i più importanti e leggendari artisti italiani. Modugno, tanto per portare un esempio, ha cantato (in coppia con Dorelli) “Volare”. Il terzo Festival consecutivo firmato da Carlo Conti, quest’anno con l’appoggio di Maria De Filippi, bandiera Mediaset, omaggerà appunto questo passato glorioso. Mina, meglio la sua voce torna idealmente a Sanremo. La cantante, da tempo lontana dai riflettori, sarà protagonista di 5 incursioni al festival con un brano electro-swing danzato dal ballerino Sven Otten. Il brano interpretato dalla “tigre di Cremona” è All night del dj austriaco Parov Stelar, diventato un tormentone da milioni di visualizzazioni su YouTube grazie allo spot Tim. Mina partecipò alla decima edizione del Festival di Sanremo (1960) con la canzone È vero, in coppia con Teddy Reno (si classificarono all’ottavo posto). L’anno dopo torna al Festival con Io amo tu ami in coppia con Nelly Fioramonti e Le mille bolle blu, in coppia con Jenny Luna. In finale con entrambe si classifica al quarto e al quinto posto. Nel 1984 Rose su rose fece da sigla al Festival di Pippo Baudo e nel 2009 Paolo Bonolis aprì la sua edizione con l’interpretazione di “Nessun dorma” di Giacomo Puccini. Il Festival 2017 si apre stasera nel segno di Tiziano Ferro, primo grande ospite italiano. Ferro duetta con Carmen Consoli con Il conforto, che fa parte dell’album Il mestiere della vita, canta Potremmo ritornare e ricorda Luigi Tenco a 50 anni dalla morte per suicidio interpretando Mi sono innamorato di te. «Sarà un momento emozionante» – ha detto in proposito Carlo Conti. Altri ospiti attesi sono Maurizio Crozza, Ricky Martin, Antonio Albanese, Paola Cortellesi e Raoul Bova. Domani, se tutto va bene, parleremo anche delle canzoni in gara. Stefano Masino. Foto di Ercolina Gallo