Settimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2019 spegne 120 candeline. Ecco i principali argomenti trattati nel giornale in edicola da venerdì 15 febbraio 2019.

Una piaga nel corpo dell’umanità contemporanea

Un fenomeno dai contorno inquietanti che ha tratti nascosti ed è molto presente e infiltrato nella vita di tutti i giorni. “Una piaga nel corpo dell’umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo” come ha detto il Santo Padre. E’ la tratta di persone: uomini, donne e bambini che vengono sfruttati e mercificati.
Domenica si è celebrata la V Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani. La parrocchia di Villafranca ha accolto il vescovo Marco Prastaro che ha presieduto l’Eucarestia. Non una scelta casuale visto che in paese da un paio di settimane è ospitata una famiglia eritrea arrivata in diocesi grazie ai corridoi umanitari, una migrazione legale e sicura finanziata dalla Cei. Proprio il capofamiglia ha voltuo ringraziare la comunità e al termine delle celebrazioni è stato anche il momento di alcune testimonianze raccontate dalla voce diretta di due giovani vittime della tratta.

Il nuovo tunnel in Val di Susa: perché non si deve fare?

Il comune mortale, indigeno o non indigeno, residente comunque nella già cosiddetta Padania, stenta a capire le ragioni di questo infuocato dibattito su Tav sì-Tav no. A partire dal fatto che il “buco” di 54 chilometri tra Bussoleno e Saint Jean de Maurienne non è affatto per ospitare treni ad alta velocità, ma a velocità normale, per merci e passeggeri, magari anche con auto al seguito. Il primo scopo di questa perforazione, già contestatissima ma per il timore di disturbare l’amianto – timore che sembra accantonato -, era quello e quello rimane di collaborare amichevolmente e poi magari di sostituire per legittima eredità il vecchio tunnel del Fréjus, inaugurato nel lontanissimo 1871, dopo essere stato pensato e realizzato in proprio dal piccolo regno di Sardegna di savoiarda memoria. Il recentissimo balletto delle cifre del derby tra costi e benefici, finalmente reso pubblico dopo un lungo gioco a nascondino, invece di chiarire sembra aver infuocato ancor più le opposte tifoserie.

Vogliamo rivalorizzare il Santuario del Portone

Dopo una iniziale pulizia della grotta della Madonna di Lourdes e del giardino al santuario della Madonna del Portone, il rettore don Simone Unere, nominato a settembre, ha in programma una sistematica rivalutazione degli spazi, tra cui anche quella del cortile interno e del santuario superiore, attualmente chiuso per un problema all’impianto di riscaldamento.
Il primo passo di questa rivalutazione è stata la pulizia della cripta, che nel periodo invernale viene utilizzata normalmente per le celebrazioni. Tutti gli ex voto e i dipinti sono stati infatti spostati in attesa di essere controllati e riposizionati in un luogo più consono, per riportare alla luce le pareti sottostanti. L’operazione non è però piaciuta a tutti: “Sembra che don Simone abbia letteralmente fatto piazza pulita di tutto quello che era “di più” all’interno del Santuario. Orpelli che ingombravano, ex voto e diorami sono finiti in qualche angolo e, partecipando ad una messa, mi sono trovato all’interno di una stanza spoglia e disadorna. Mi è stato fatto notare che la cripta, come è ora, rispecchia esattamente l’aspetto che aveva negli anni ‘50.

Villanova la fabbrica delle meraviglie

La sera di venerdì prossimo 22 febbraio sarà festa alla Casa del Pellegrino di Villanova per l’inaugurazione della Fabbrica delle Meraviglie che ne ha assunto la gestione sotto la guida di don Domenico Cravero. Parteciperanno all’inaugurazione il vescovo Marco Prastaro, Cristian Giordano sindaco di Villanova, lo stesso don Cravero, Padre Orazio Anselmi rettore del Santuario e Gianfelice Demarie amministratore della Casa del Pellegrino. Moderatore dell’incontro il giornalista di Repubblica Francesco Antonioli.

Mahmood, il vincitore di Sanremo scoperto da Cotto

E’ una scoperta di Massimo Cotto il vincitore dell’ultimo festival di Sanremo che si è concluso tra le polemiche. Il direttore artistico di AstiMusica ha definito Mahmood un talento puro. Raccontiamo la sua vittoria e tutti i retroscena del 69° festival della canzone italiana.

Altre notizie

Storia – Le foibe raccontate da tre astigiani istriani
Cronaca – Muore in incidente staradale la maestra Bersano
Scuola-Lavoro – Grande affluenza per IoLavoro
Vita Diocesana – Malati, la croce aiuta a comprendere la sofferenza