Diciottesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 8 maggio 2020

A sorpresa riapre il cimitero

Una notizia che tanti aspettavano da giorni. Il cimitero urbano riaprirà al pubblico domani, sabato 9, ben prima rispetto alla data prevista fissata al 17 maggio.
Lo ha stabilito la giunta con la revoca dell’ordinanza di chiusura firmata dal sindaco di Asti Maurizio Rasero in merito alle misure per arginare la diffusione del covid.
“Abbiamo capito che per la cittadinanza era una necessità e abbiamo deciso di riaprire prima del tempo”, le parole del primo cittadino.
Con il cimitero urbano riapriranno anche i quindici cimiteri frazioni di Casabianca, Castiglione, Mombarone, Montegrosso Cinaglio, Montemarzo, Portacomaro Stazione, Quarto, Revignano, San Marzanotto, Serravalle, Sessant, Vaglierano, Valenzani, Valleandona e Variglie.
Rimangono in vigore le norme sui funerali che potranno essere svolti con un massimo di quindi congiunti nel rispetto delle norme di sicurezza . “Non è consentito accompagnare il feretro all’interno e all’esterno del cimitero e non sono ammesse altre cerimonie funebri”, hanno spiegato dal Comune

Le messe riprendono dal 18 maggio

In zona Cesarini per la chiusura del giornale è arrivata la notizia della firma del protocollo tra Governo e Cei per la ripresa delle messe dal 18 maggio. Attendiamo ora le precisazione della Conferenza Episcopale Piemontese.

Buone domande restando ancora a casa

Con la domenica del Buon Pastore è iniziata la fase due della lotta alla pandemia. Non è stato “un libera tutti”, perché dobbiamo essere ancora prudenti, molto prudenti. Non solo la prudenza ci tiene fermi, c’è anche qualcos’altro che ci è penetrato nella mente e nel cuore che ci fa tirare il freno: la paura. Nella fase 1 la paura è stata di aiuto, ci ha tenuti fermi e buoni nelle nostre case. Certo, insieme al virus, ha fatto tanti danni: molti hanno problemi a dormire, a mangiare, sono inquieti, ansiosi, non riescono a concentrarsi. Qualcuno purtroppo, come si dice popolarmente, ha anche dato “fuori di testa”.
Trovo giusta l’osservazione di chi dice che con la fase due invece di ricostruire il mondo di ieri, dobbiamo pensare a come realizzare il mondo di domani. La scorsa settimana abbiamo già iniziato a parlare di una “normalità” da lasciare alle spalle

Raccolta per l’ospedale in memoria

La famiglia di Mons. Vittorio Croce, profondamente provata dalla grave perdita, desidera ringraziare tutti per la vicinanza dimostrata.
In particolare si ringrazia il Vescovo di Asti per le celebrazioni in suo suffragio e il Seminario Vescovile dove lui ha potuto trascorrere in serenità, nel suo ambiente e circondato da amici e assistenti, il difficile periodo della malattia dopo le dimissioni dall’ospedale.
Grazie alla Signora Elsa per la professionalità e l’affetto dimostrato, alle assistenti e alle suore per la cura e la dedizione.
Per chi fosse interessato a una raccolta per beneficenza in sua memoria a favore dell’Ospedale di Asti, può fare una donazione diretta all’Asl AT con bonifico a:
Tesoreria Asl At
Iban IT 74 M 06085 10316 000000007783
indicando nella causale ‘Donazione Covid 19’ in memoria Mons. Vittorio Croce, seguita da cognome nome e codice fiscale del benefattore.

Avvertenze per l’uso

L’attenzione di stampa e opinione pubblica nei confronti del plasma iperimmune quale possibile terapia per il Coronavirus sta crescendo sensibilmente. Su internet e sui social si moltiplicano articoli e messaggi, spesso imprecisi e fuorvianti, che hanno spinto il presidente nazionale di Avis Gianpietro Briola a dare chiarimenti in merito.
Oggi il plasma è alla ribalta nella lotta contro il coronavirus poiché il suo impiego appare efficace grazie agli anticorpi sviluppati dai pazienti che sono guariti.
Precisa però Gianpietro Briola, presidente di Avis nazionale: “Con il plasma stesso è possibile somministrare anche altre sostanze non necessarie nel trattamento di alcune patologie e per questo ancora oggi è considerata una terapia sperimentale. Per capire la validità di questa procedura occorre prima di tutto individuare la classe di anticorpi giusti e specifici e misurarne il loro titolo anticorpale, cioè il dato che rileva la quantità di uno specifico anticorpo in circolo nel sangue.Una volta individuati gli anticorpi vanno poi isolati e purificati”.

San Secondo in catacomba

Sembra un ritorno alla catacomba. Quattro gatti (anche se di razza) in cripta a nome di tutti. D’altra parte quella è la casa delle reliquie del santo patrono e quel luogo nascosto e umido è un po’ l’anima di tutta la diocesi.

Altre notizie

Focus – Fase 2: il lavoro che fatica a risollevarsi
Vita sociale – Matteo Piano e Robe di Becchi
Vita diocesana – La Chiesa in Mongolia
Paesi – Indovina il tuo paese
Il Sandamianese