“Non è vero che ci sono zone lo Stato non può entrare, dove lo Stato indietreggia. Lo Stato c’è e dà risposte”. Sono le parole della premier Giorgia Meloni che oggi è arrivata ad Asti, al Teatro Alfieri, per firmare l’accordo per la coesione tra Governo e Regione Piemonte, il sesto che il presidente del consiglio ha firmato a livello nazionale.

Un fondo che stanzia per la nostra regione 865 milioni di euro tutti destinati a 20 interventi. “La nostra scelta è quella di non concentrarci su microinterventi ma investire i soldi sulle grandi priorità che la Regione ci ha segnalato”.

A queste risorse si uniscono i 400 milioni del Poc, il Programma Operativo Complementare, in corso di approvazione, che è stato possibile recuperare e che permette alla Regione di implementare e attuare le strategie previste nella programmazione pluriennale in sinergia con i fondi FESR e FSE+ per un totale complessivo di 1,2 miliardi di euro a disposizione del territorio per progetti a supporto della crescita del territorio.

La maggioranza dei fondi verrano destinati al comparto sanità; parliamo di 212 milioni di euro  per interventi strutturali in ambito sanitario comprensivi della modernizzazione dei sistemi e delle apparecchiature sanitarie. Di questi 140,5 milioni verranno stanziati per il potenziamento e l’efficientamento della medicina territoriale/ospedaliera e  per il sostegno a persone in condizioni di temporanea difficoltà economica “perché non possiamo permettere che un cittadino vada a farci curare privatamente a causa delle liste d’attesa troppo lunghe o altro”, è stato detto.

Altri 238,6 milioni saranno destinati per il sostegno allo sviluppo del territorio, sia dal punto di vista della messa in sicurezza sia della riqualificazione e per il potenziamento delle reti e dei sistemi di trasporto pubblico locale e stradale. Gran parte dei 238 milioni sono destinati alla realizzazione di 24 Strategie d’Area Omogenea (115,5 milioni), all’interno delle quali verranno sviluppati, in stretta collaborazione e su proposta delle amministrazioni locali, interventi strategici e fortemente connotati sulle esigenze dei singoli territori. Le restanti risorse copriranno interventi di riqualificazione urbana e di messa in sicurezza. Nell’ambito del trasporto stradale invece saranno costruiti quattro ponti, con un investimento di 38 milioni, uno dei quali a Rocchetta Tanaro, per 6,2 milioni.

Altri 415 milioni saranno destinato allo sviluppo del sistema imprenditoriale e alla creazione delle nuove competenze necessarie con investimenti a favore del sistema turistico e sportivo invernale e per la riqualificazione del patrimonio culturale e per interventi per la modernizzazione, la semplificazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione.

La cronaca

Giorgia Meloni è arrivata in teatro Alfieri intorno alle 17 accompagnata dal ministro per gli Affari europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Un teatro gremito da oltre 400 sindaci di tutto il Piemonte e dalla Giunta Regionale al gran completo capeggiata dal presidente Alberto Cirio. Tanta e lunga l’attesa della premier che è stata poi accolta con il primo intervento istituzionale dal più giovane sindaco d’Italia, Edoardo Edoardo De Faveri, 21 anni, primo cittadino di Zumaglia. “Amministrare significa fare sacrifici e provare a fare la differenza”, ha detto commosso al microfono rivolgendosi alla premier che a inizio del suo discorso lo ha voluto ringraziare.

“Non dobbiamo consentire che le risorse vengano disperse – ha  esordito Meloni -. Per questo ci siamo battuti per rinegoziare il Pnrr. Rispetto a chi ci diceva che era impossibile io dico che la parola impossibile è per chi si non si espone e non vuole lavorare. Infatti abbiamo ricevuto la terza rata, ora abbiamo l’ok per la quarta e definiremo poi la quinta”, ha detto la premier.

Risorse che secondo la Meloni potrebbero permettere al nostro Paese di diventare un punto di riferimento a livello europeo. “L’Italia con adeguamenti, investimenti e determinazione può diventare  un hub di approvvigionamento delle risorse a livello europeo”.

Prima della firma dell’accordo Meloni dal palco lancia qualche stoccata: “Io ho visto politici che preferivano comunicare, noi magari comunichiamo poco, ma io il tempo che ho lo voglio spendere a fare cose”.

Anche il presidente Cirio non le ha mandate a dire. Al termine di un lungo andirivieni dal palco degli assessori regionali, ha accolto la presidente del consiglio con una battuta: “Qualcuno ha tacciato che lei venisse ad Asti a fare una passerella, ma se tutte le passerelle finiscono così (con lo stanziamento di fondi per 865 milioni di euro, ndr) io le costruisco una passerella in piazza Castello a Torino”.

“Qui da noi dicono che nella vita per far fare le cose bisogna dare metà consigli e metà soldi – ha aggiunto Cirio rivolgendosi a Meloni -. Noi di consigli ne abbiamo ricevuti molti, da tante parti politiche,Oggi lei invece ci porta oltre ai consigli anche le risorse economiche”.

Al termine della sigla dell’accordo la Meloni dopo aver incontrato le delegazioni delle sezioni dell’Ana di tutto il Piemonte, si è concessa un giro ai mercatini del Magico Paese di Natale.

“Una rara occasione per sentirmi un po’ normale”, ha chiosato il presidente del consiglio svelando di essere una grande appassionata del genere.