L’oggetto più simbolico? L’elmetto dei minatori di Marcinelle: chissà se chi lo usò riuscì a scampare al drammatico incendiò che, l’8 agosto 1956, tolse la vita a 262 addetti (136 italiani).
Il casco, rotondo e in ferro ricoperto di cuoio, sarà il reperto più emblematico della mostra temporanea “Carbone, petrolio, diamanti: vite bruciate” che si aprirà al Magmax giovedì 25 settembre. Massimo Umberto Tomalino, ideatore e direttore del museo di mineralogia racchiuso nella Torre Quartero, lo scovò anni fa in un negozio di antiquariato di Valenciennes, a nemmeno cento chilometri da Marcinelle.
Ma saranno molti gli oggetti che, oltre ai reperti mineralogici e litologici, richiameranno l’attenzione: come le fedelissime riproduzioni dei diamanti più famosi al mondo (Koh-i-Noor, montagna di luce; Hope, blu di Francia; Stella del Sud, trovato da una giovane schiava brasiliana lungo un fiume) e le lampade che accompagnarono un secolo di lavoro nelle miniere di carbone, tra metà Ottocento e Novecento, compresa quella di Davy che, per la prima volta, introdusse sistemi di sicurezza per gli addetti.
Non mancheranno i modellini d’epoca dei vari mezzi per trasportare il petrolio (autocisterne, camion, vagoni ferroviari, fino alla pompa di benzina) che, prima di arrivare al Magmax, hanno conosciuto le case dei collezionisti, i negozi degli antiquari e le bancarelle dei mercatini. E poi una rarità da non perdere: tra le cartoline postali che nell’Ottocento riprodussero il lavoro in miniera ce ne sono alcune che usarono la tecnica del fotomontaggio, nato proprio a metà di quel secolo.
“La mostra – ricorda Tomalino – avrebbe dovuto aprire a marzo, ma abbiamo preferito riprogrammarla a fine settembre per far fronte alle numerose richieste di appassionati e neofiti interessati alle temporanee precedenti, ‘Vesuvio Verace e Vari Vulcani’ e ‘Escher cristallografo. Arte al servizio della Scienza’. Adesso è davvero arrivato il momento di aprirla, giusto per accogliere i visitatori di Arti e Mercanti, il 27 e 28 settembre, a due passi dal Magmax”.
L’esposizione resterà aperta fino al 28 febbraio 2026: accesso su prenotazione (328.1698691, astimagmax@gmail.com, si potrà concordare data e orario) e a offerta libera.
Intanto chi dal 25 settembre sarà al Magmax (ingresso da corso Alfieri 360) troverà un percorso di visita circolare che inizierà dal Museo e terminerà dopo aver toccato la Biblioteca e il Laboratorio: “Gli ambienti sono ora comunicanti – spiega Tomalino – e avvicinano ulteriormente gli spazi dedicati all’esposizione dei materiali e alla ricerca mineralogica. Abbiamo reso ancora più possibile uno dei motivi ispiratori del Magmax: guardare e toccare qui diventa un’unica azione e una grande opportunità”.
La mostra “Carbone, petrolio, diamanti: vite bruciate” riprende lo stesso titolo del programma di attività 2025 del Museo, che sullo stesso tema organizzerà l’Evento fuori dalla Torre fissato per il 28 novembre, in Sala Pastrone, con la collaborazione del Cinecircolo Vertigo.