waya1Migliora la situazione dell’inquinamento sotto il sito della Way Assauto. L’acqua estratta dalla barriera idraulica che impedisce alla falda sottostante lo stabilimento di scendere a valle e inquinare il quartiere di San Fedele, oggi presenta una quantità di solventi clorurati inferiore a quello previsto per l’immissione in fognatura della stessa. Per questo la proprietà dello stabilimento ha ottenuto dal Comune di spegnere l’impianto di depurazione da solventi clorurati e immettere direttamente in fogna l’acqua estratta dalla barriera idraulica. Il provvedimento è stato assunto con il parere favorevole di Asl, Provincia  e Arpa, nella cui nota si legge che “negli ultimi anni le acque di questi pozzi hanno sempre presentato valori di solventi clorurati inferiori ai limiti previsti per lo scarico in fognatura e valori di cromo esavalente inferiori ai limiti di quantificazione strumentale”. L’ordinanza del Comune prevede comunque che proseguano i campionamenti mensili e le misurazioni sia delle acque dei pozzi barriera che di quella scaricata in fognatura. Mentre migliora la situazione nel sottosuolo della Waya, allo stesso modo si vedono segnali ambientali positivi anche sul tetto dello stabilimento dove sono iniziati interventi di bonifica delle coperture che in parte sono in amianto e, sebbene non costituiscano pericolo immediato, sono state oggetto di un’ordinanza di progressiva rimozione. Avrà invece inizio nei primi mesi del 2015 la bonifica della “nuova cromatura”: l’intervento sarà realizzato dalla Meritor (la multinazionale americana che lavorava all’interno dello stabilimento allorché si verificò l’incidente con fuoriuscita di cromo nel 1999) sulla base del progetto approvato a seguito di esame da parte dell’apposita conferenza dei servizi, nel luglio scorso. “A quindici anni dall’episodio di inquinamento che ha reso gialla tutta l’acqua di San Fedele e ha dato il via a un calvario per i cittadini della zona e per tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente della Città, si vedono finalmente segni concreti di un risanamento ambientale atteso da troppi anni” ha commentato il sindaco Fabrizio Brignolo. “Il progetto di bonifica –ricorda il sindaco- è stato concordato con la soprintendenza in modo da salvare il muro di archeologia industriale che, sebbene non vincolato, costituisce memoria storica del passato dello stabilimento”.