Il complesso del Battistero di San Pietro tornerà molto presto a poter essere fruito da parte degli astigiani, in modo particolare dagli abitanti dell’omonimo borgo. E’ questo il risultato principale degli sforzi che hanno visto fin qui impegnati l’assessore alla cultura Massimo Cotto e il dirigente del Settore Cultura del Comune Gianluigi Porro. Cotto ha sottolineato come “la riapertura del Battistero fosse un suo ‘punto fermo’, non solo come museo in sè ma come museo ‘di contenuto’, aperto con orario continuato, come avviene nella maggior parte dei musei di tutta Europa”. Porro, da parte sua, ha rilevato che “i locali liberati dallo spostamento del Museo Paleontologico al Michelerio, situati al piano terra del Battistero, saranno gestiti dai componenti dell’Associazione Nazionale Carabineri, i quali ne garantiranno l’apertura giornaliera dal martedì alla domenica”. I nuovi orari del complesso di corso Alfieri sono ancora in fase di studio; l’entrata in vigore dovrebbe avvenire il 6 ottobre. Un secondo elemento che riguarderà il Battistero, è la ricollocazione di tre affreschi nella chiesa quattrocentesca a pianta quadrata. Gli affreschi furono eseguiti intorno al 1693 dal pittore lombardo Salvatore Bianchi, nella chiesa di S.Anastasio; facevano parte di un ciclo raffigurante temi dell’Antico Testamento ed episodi della vita di S. Benedetto. Nel 1907 furono salvati, cioè strappati e riportati su tela, poco prima che la chiesa fosse demolita: in tutto erano sette affreschi, di cui quattro nel catalogo del Museo Civico di Palazzo Alfieri del 1926 risultano esposti nello scalone. I restanti tre vennero esposti a S.Pietro nella chiesa a pianta quadrata. Si tratta dunque di un ritorno, dopo che nel 1976 le tre opere erano state rimosse per essere restaurate da Nicola di Aramengo, nel cui laboratorio sono tuttora in deposito. Per gli altri quattro affreschi, rimossi nel 2005 per il restauro di Palazzo Mazzetti, l’Amministrazione si sta attivando per individuare un sito consono alla loro esposizione. Uberto Ghia