borboreLa Tangenziale sud ovest di Asti ha registrato un importante passo in avanti: tutti gli Enti preposti (Comune di Asti, Provincia di Asti, Regione Piemonte, Ministero dei Trasporti e società concessionaria Asti Cuneo s.p.a.) hanno infatti condiviso la soluzione progettuale della strada di lungo Borbore. Questa soluzione consentirà di superare il parere negativo formulato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sul progetto che prevedeva il passaggio in galleria sotto la collina di San Pietro. La decisione è stata assunta dal Tavolo Tecnico convocato lo scorso 22 gennaio dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il cui verbale è stato trasmesso nei giorni scorsi dal Ministero agli Enti preposti, così rendendo ufficiale la decisione. “La realizzazione del collegamento a sud ovest, tra la Boana e il casello di Asti ovest, con prosecuzione fino all’ospedale, è un traguardo importante non solo per la Città, che oggi vede quotidianamente paralizzato dal traffico molto rallentato, tutto l’anello costituito da corso Savona, Gramsci, Don Minzoni, Torino, ma anche per tutti i comuni del sud della Provincia che hanno necessità di raggiungere l’ospedale in tempi rapidi” ha affermato il Sindaco Brignolo. “La realizzazione della strada sul tracciato del Borbore, con un numero significativo di rotonde che consentiranno di distribuire il traffico sulla viabilità cittadina, consentirà di decongestionare la zona sud ovest della Città e conseguentemente aprirà la possibilità di attuare una estensione verso ovest della zona a traffico limitato, che oggi è frenata dalla impossibilità di dirottare altro traffico sull’anello di corso Don Minzoni e viale Partigiani, già troppo congestionato”. Il prossimo passaggio sarà ora costituito dalla emanazione di un formale nuovo incarico di progettazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti alla società concessionaria, la Autostrada Asti Cuneo s.p.a., che si è già impegnata a predisporre lo studio di fattibilità entro due mesi dal ricevimento dell’incarico. “La preoccupazione espressa dalla Consigliera Cotto circa il fatto che il Ministero, dallo scorso gennaio, non abbia ancora provveduto a formalizzare l’ incarico è condivisibile, anche se occorre tener conto del fatto che siamo di fronte a una procedura che è iniziata quindici anni fa, rispetto alla quale un tempo di alcuni mesi per un passaggio ministeriale può essere fisiologico” ha commentato Brignolo. “E’ probabile –ha aggiunto il Sindaco- che il Ministero attenda, prima di confermare l’incarico di progettazione, di portare a compimento la rinegoziazione dei termini economici della convenzione con la società concessionaria dell’Asti-Cuneo, che ne ha fatto richiesta adducendo di avere incassi inferiori a quelli previsti al momento del rilascio della concessione”. “E’ molto importante che tutti gli enti del territorio astigiano, la Regione e le forze sociali ed economiche, continuino ad essere compatti e vigilino affinché in sede di rinegoziazione della convenzione tra Ministero e Società concessionaria, la nostra tangenziale, non venga stralciata dal piano finanziario” ha aggiunto Brignolo. “Per fortuna –ha affermato il Sindaco- da tempo la tangenziale sud ovest non è più oggetto di scontro ideologico tra centrodestra e centrosinistra, ma viene affrontata su un terreno tecnico per trovare la soluzione migliore”. In effetti fu proprio il Ministero per i Beni e le Attività Culturali in data 14.10.2011 (Ministro Prestigiacomo, Presidente del Consiglio Berlusconi) a dare parere negativo al tracciato che prevedeva la doppia galleria sotto la collina di Valle San Pietro e a chiedere di verificare la soluzione di Lungo Borbore. A seguito di tale parere contrario erano pervenute le sollecitazioni da parte della Regione (Giunta Cota) e dal Comune (sindaco Brignolo) a esaminare la soluzione alternativa. Anche per la tangenziale sud-est (Boana casello Asti Est) il Tavolo tecnico ha assunto una posizione unitaria: ammodernare la struttura per renderla più simile possibile allo standard autostradale, mantenendo però la possibilità di fruizione gratuita da parte di tutti i mezzi (compresi scooter e mezzi agricoli) che già oggi la percorrono, per evitare opere faraoniche (complanari o altro) che renderebbero insostenibile l’intervento.