Sono state posate a tempo di record le nuove travi del nuovo ponte sul Versa di corso Alessandria, dove i lavori continuano giorno e notte, senza interruzione con operai e tecnici che si avvicendano senza interruzione. L’obiettivo è infatti di terminare il prima possibile, per riaprire al traffico l’arteria di ingresso più importante della città. Per il passaggio dei sottoservizi (gas, luce, acqua, fibra ottica, etc.) sono stati installati due tralicci provvisori che sovrastano il coro d’acqua.   L’ultimo ponte rimasto da rifare dopo l’alluvione. Dopo anni di attesa viene così rifatto l’ultimo ponte rimasto non sicuro dopo l’alluvione del 1994 e si mette in sicurezza la più importate arteria di ingresso in città, che più volte in passato, in occasione di forti piogge è stata chiusa al traffico, nonché le aree adiacenti (si ricordano ancora gli allagamenti a numerosi capannoni che avevano arrecato danni ingenti).   La viabilità alternativa. Chi deve entrare in  Città in auto dovrà allungare il giro imboccando la tangenziale in direzione Portacomaro per poi rientrare in corso Alessandria da via Maggiora (tra i cinque e i dieci minuti a seconda dell’intensità del traffico). Al contrario chi deve uscire dalla Città dovrà fare il percorso inverso.   Bus navetta. Per i pedoni sarà garantito un bus navetta che effettuerà lo stesso percorso.   Grandi opere per il territorio. “Il rifacimento del ponte sul Versa –spiegano il sindaco Brignolo e l’assessore ai lavori pubblici Ghigo- si aggiunge a numerosi altri interventi che il Comune ha intrapreso per la sicurezza idrogeologica: ad esempio sono in corso i lavori per risistemare la frana e riaprire la strada Santo Spirito, nonché quelli per ripristinare la collina su cui insiste la piazza della chiesa di Quarto”. Il rifacimento del ponte sul Versa sarà realizzato come urbanizzazione diretta dall’operatore che sta effettuando interventi edilizi sul corso Alessandria. “E’ importante –conclude il sindaco Brignolo- che, in un momento di crisi, l’amministrazione riesca ad attivare più opere edili possibili, pubbliche e private, per cercare di non lasciar morire completamente l’economia”.