Qualche serranda abbassata e molte consegne a domicilio. Così, come in molti altri paesi del mondo, le attività commerciali di Refrancore rispondono al periodo d’emergenza legato al covid-19.
Tra piazze e vie completamente deserte, bar, circoli, pizzerie e ristoranti restano ovviamente chiusi, ma c’è chi si è organizzato per consegnare pizze e delizie a casa come i “Tre fratelli”, che da alcune settimane ha attivato con successo il “food delivery” anche fuori dal comune refrancorese.
Tra i servizi essenziali che rimangono aperti in paese, invece, vi sono panetterie, macellerie, la Farmacia Lanfranco e il supermercato “Sannazzaro tutto per…”. Le attività, da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus, hanno attivato fin da subito la consegna a domicilio. “I clienti ci telefonano per prenotare la spesa o ci inviano l’ordine tramite mail, messaggi o utilizzando la nostra piattaforma di e-commerce online. L’emergenza – afferma il titolare del market Romeo Sannazzaro – ha cambiato le abitudini di tutti. La spesa media è raddoppiata e la maggior parte delle persone (seppure con qualche difficoltà) concentra l’acquisto di beni di prima necessità un solo giorno la settimana, come consigliato dagli esperti”.
Anche farmaci e medicinali arrivano direttamente a casa. “Molti refrancoresi stanno usufruendo della consegna porta a porta. Sta funzionando bene anche l’invio delle ricette tramite cellulare o computer. Ovviamente – afferma il farmacista Lanfranco di Refrancore – in parallelo stiamo continuando a garantire il servizio in farmacia, seppur anche tra di noi vi sono paure e timori legati al contagio. I clienti rispettano le distanze di sicurezza e nonostante l’allarmismo generale iniziale si sono ben comportati: non c’è stata una corsa alla scorta di medicinali”.
Ma in paese non restano aperti solo alimentari e farmacie. Ci sono anche i negozi di animali come “Scooby Doo & Co” Di Sutelli Ivana (che offre anche consegne a domicilio) e le edicole, come quella di “Milly” di Musso Milena che a piedi o in bicicletta recapita anche giornali e riviste porta a porta.
Nelle aziende vinicole del territorio, come le Cantine Goggiano, non si fermano i lavori, e in questo periodo il vino viene consegnato soprattutto a domicilio. “Purtroppo quest’emergenza ci sta portando grossi danni. Sarà un anno anomalo. Attualmente lavoriamo circa al 20% delle nostre possibilità. Le ordinazioni sono bloccate – affermano i titolari della cantina – perché abbiamo scelto in questo periodo di non consegnare nelle zone più critiche (dove sono presenti il maggior numero dei nostri clienti) e con degustazioni e visite vietate, in cantina abbiamo perso la possibilità di ospitare una decina di pullman-comitive”. Ma la preoccupazioni sono legate soprattutto al dopo emergenza: “Il timore è che a virus sconfitto possa venir meno quel turismo straniero che negli ultimi anni ha avuto un trend positivo in costante crescita e per la quale ci eravamo adoperati con tutte le nostre forze”.

Stefano Vergano