E’ in corso il comizio elettorale di Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alle primarie del centrosinistra che avverranno il prossimo 25 novembre, arrivato ad Asti alle 18.30. In un Teatro Alfieri pieno in ogni ordine di posto Renzi è stato accolto dal sindaco Fabrizio Brignolo che lo ha ringraziato per l’appoggio ricevuto durante la campagna elettorale lo scorso aprile per la corsa a primo cittadino affermando anche che “il Pd è un grande partito perché vanta politici come Renzi e Pierluigi Bersani”. “Chiunque vinca primarie deve coinvolgere tutti gli elettori percorrendo la strada del rinnovamento” ha aggiunto Brignolo. “E’ meraviglioso vedere il teatro pieno – ha esordito Renzi -. Ci mettiamo in gioco senza paracadute per dire che l’Italia ha un meraviglioso passato ma vuole riprendersi il futuro. Voi siete qui non per ascoltare una persona ma per dire che la politica può cambiare, e che ce la riprendiamo”. Gli astigiani sembrano gradire l’esordio di Renzi che prosegue spedito_ “Per fare questo è necessaria la tanto discussa rottamazione, ossia un ricambio generazionale necessario in un mondo che corre veloce e dove la questione anagrafica rischia di non permettere a un politico di risultare credibile, anzi di trasformarlo in una macchietta e, per così dire, “mauriziozcrozzizarlo” spiega il politico mentre in sala parte una clip proprio di Maurizio Crozza. Poi cosa ci sarà? “Chi vincerà le elezioni avrà il compito di governare il Paese, ma non sarà da solo. Chi perderà infatti non dovrà scappare con il pallone sottobraccio, ma piuttosto dovrà aiutare chi è stato eletto”. Un altro punto fondamentale toccato da Renzi è legato ai costi della politica: “Credo che il finanziamento pubblico ai partiti sia già stato bocciato dagli italiani come ha dimostrato il referendum dei radicali – ha dichiarato -. Non si può avere in mano questi dati e ignorarli. I finanziamenti privati invece devono essere elargiti in modo trasparente, dichiarando nome e cognome del contribuente e pubblicando le cifre su internet. Tutti i candidati mettano online le fatture, come ha fatto il Comune di Firenze negli ultimi anni: Freedom of information act”. Quali soluzioni quindi per il futuro della politica italiana? “Credo sia necessario cambiare lo stile della politica e dei politici, fatto di lampeggianti, scorte e vitalizi – ha dichiarato Renzi -. Penso inoltre che si possa pensare a dimezzare il Parlamento, risparmiando così la metà dei costi, eliminando anche il Senato così come siamo abituati a vederlo oggi e ristrutturandolo con la presenza dei sindaci dei capoluoghi e dei presidenti delle Regioni italiane. Una soluzione che non comporterebbe costi aggiuntivi. Se il mio partito si comporterà in questo modo io sarò felice”. Ma queste misure di riduzione degli sprechi della politica salveranno dalla crisi economica il Paese? “No. Non credo che lo faranno – ha continuato Renzi -, ma sono comunque fondamentali per dare dignità e autorevolezza alla politica per fare altre riforme. E’ necessario poi che i politici facciano questi atti per recuperare credibilità agli occhi della gente”. Ma nel comizio c’è spazio anche per l’ironia tipica dei toscani. Dopo la clip di Maurizio Crozza, infatti, è stato proiettato un filmato del film “Non ci resta che piangere” con il compianto Massimo Troisi, ricordato per la celebre frase “Ricordati che devi morire!” “La politica deve dirci come vogliamo vivere, invece ci hanno dipinto un futuro che è diventato una minaccia – ha spiegato Renzi – . Per ogni italiano ci sono 32.800 euro di debito pubblico. Possiamo dire che i cittadini sono formìche mentre i politici sono cicale. Oggi spendiamo 80 miliardi di euro di debito pubblico, per la scuola e il welfare ne spendiamo 60 miliardi. Questo vuol dire che le colpe dei padri costano più dell’assistenza ai figli e ai nonni. Il futuro negato è quello delle grandi aziende che non hanno fatto scelte strategiche”. Renzi si esprime anche sul futuro della Fiat, non mancando di lanciare frecciatine nei confronti di Sergio Marchionne, che qualche giorno fa lo aveva attaccato tacciandolo come sindaco di una piccola e povera città (Firenze ndr). “Noi abbiamo fatto il Rinascimento lui ha fatto la Duna – ha scherzato il politico -. Pensavo che la Fiat proponesse un progetto industriale serio per l’Italia invece aspetta sussidi rimandando i problemi a domani. Per questo dico ai cittadini, agli elettori, di mettersi in gioco, di appassionarsi, di incuriosirsi. In questo modo noi avremo vinto comunque, ancora prima delle primarie”. Per Renzi, inoltre, in Italia ci sono troppi sprechi insensati “Buttiamo via 53 miliardi di euro per il sistema di gestione dei fondi europei su 473 mila progetti ha continuato -. Sono troppi. Fanno avere consenso a un politico ma non fanno funzionare sistema. Bisogna cambiare anche il sistema europeo, l’Europa deve essere un luogo dell’anima e a questo proposito vorrei che il Nobel per la pace facesse riflettere sulle ragioni costitutive dell’Unione e che l’Europa facesse sentire la sua voce su questioni di cui non parla nessuno”. Nel comizio c’è spazio anche per il mondo della piccola imprenditoria “soffocata dal sistema del fisco” e che non offre parità: “L’occupazione femminile tra i 20 e i 64 anni da noi al 49.9 % e dimostra che non siamo un Paese civile”. “Cosa avete fatto per il lavoro fino a oggi?” ha chiesto Renzi ai suoi. “Voglio dire ai dirigenti del mio partito che Silvio Berlusconi non ha vinto le elezioni da solo, ma è stato aiutato da una sinistra che ha mandato a casa per ben due volte Prodi. Quella sinistra è responsabile”.